POZZUOLI – Pubblichiamo «A Pozzuoli» scritta da Giuseppe Terrin, puteolano con la passione per la poesia. Si tratta di quartine endecasillabi in rima alternata. La poesia è sul bradisismo, scritta 40 anni fa, che fa riferimento ai puteolani esiliati in quel periodo.

D’illustri origini sono i tuoi natali.
i greci v’approdaron sulle tue sponde,
la tua fondazione fu fatale
attratti dal color di quelle onde.

Immortalata fosti a par d’Ilio
fosti regina di quel mare nostro
uscita dalla penna di Virgilio
fosti sommersa di splendore giusto

Fosti calcata da divin calzare
per volontà suprema d’una dea
l’oracolo da te per ascoltare
toccò il tuo suol il biondo e fiero Enea.

Quale maggior prestigio avere in seno
fra le tue arse rocce di vulcani
tu accogliesti il corpo di Miseno
fosti per questo preda dei romani?

Il tuo splendor con Roma non fu spento
e le vestigi danno la ragione.
gli imperator a soggiornar son cento
annoveriam Caligola e Nerone.

Del fasto tuo sei piena di reperti
che a menzionar impegna molto tempo
provan disagio anche grandi esperti
per quel che mostri fuori e celi in grembo.

Ma nella storia tua c’è l’istanza
dei tuoi sollevamenti forti e piani
sei stata sempre amante della danza,
fosti regin del mondo dei pagani.

Per cancellar l’onta del profano
Iddio fece passar per la tua via
il dotto Paolo pien d’amore sano
diretto a Roma fra tanta idolatria.

Io venni al mondo fra le tue marine
in quel rione alto ed affollato,
conosco bene il mar e le colline
ti guardo come fossi innamorato

Mi sento fiero d’esser tuo figlio
quando di sera osservo il tuo tramonto
di quel passato, io, ne sento orgoglio
giammai ti rinnegai girando il mondo.

Quanta malinconia lontan mi prese
solcando altri mari oltre confine,
bello giammai trovai altro paese,
con i tuoi laghi, con le tue marine.

Or ti lamenti con sussulti e sbalzi
ci vuoi lasciar, e non conosco il senso
un di andasti in giù, ora t’innalzi
mi tieni desto e intanto questo penso:

Forse sei stanca dei continui abusi
ti senti deturpata e rapinata
amministrata sei per molti usi
e vuoi la tua forza sprigionata?

Io ti scongiur, rinuncia al tuo intento
non t’immolar, ascolta i miei consigli
pensa alla gente che ha sentimento
accogli intorno a te i veri figli

Al tuo splendor ti chiedo di tornare
quello che fu cantato da Virgilio
fa che ritorni al proprio casolare
chi ti reclama dal vicino esilio.

Il monito che tu ci hai impartito
ha rinsavito certo i tuoi predoni
essi saranno ormai forse pentiti
ritorneranno forse un pò più buoni?



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