POZZUOLI – In seguito alla chiusura della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli circa 40 detenute sono state trasferite presso la Casa Circondariale di Secondigliano “P. Mandato” dove sono state collocate in un’area al piano terra dell’edificio che ospita i detenuti semiliberi ed ex art. 21. Successivamente sono state trasferite altre 40 detenute provenienti dall’ICAM di Lauro poi collocate al primo piano della stessa struttura. Questa mattina, all’interno del carcere, si sono recati i rappresentanti dell’associazione “Antigone Campania” che hanno reso noto le criticità in cui versa la struttura e le condizioni in cui si trovano le detenute. Antigone è un’associazione politico-culturale a cui aderiscono prevalentemente magistrati, operatori penitenziari, studiosi, parlamentari, insegnanti e cittadini che a diverso titolo si interessano di giustizia penale.

LA DENUNCIA – «Con il nostro sportello abbiamo fatto visita a questa nuova sezione femminile per due volte, avendo sia modo di visitarla che di interloquire con le detenute. In entrambe le visite abbiamo riscontrato diverse criticità sia in relazione alla struttura sia in relazione al piano trattamentale. -hanno fatto sapere gli attivisti – Le problematiche a noi segnalate riguardano in particolar modo la totale assenza di attività trattamentali che costringe le detenute a rimanere numerose ore in cella ingenerando in loro un tangibile stato di insofferenza e disagio. Inoltre ci sono stati segnalati disagi e impedimenti relativi alla comunicazione ordinaria e straordinaria con le famiglie e i figli minori. Ad amplificare il clima di malessere è la scarsa ampiezza degli spazi comuni: in particolare lo spazio esterno adibito al passeggio è condiviso con il reparto maschile dello stesso stabile pertanto risulta disponibile alle donne solo per poche ore al giorno che, nel periodo estivo, coincidono con le ore più calde della giornata.

LE CRITICITA’ – Infine la denuncia sull’assenza di docce nelle celle: «Abbiamo inoltre riscontrato l’assenza di docce nelle celle e l’esiguo numero di docce in comune. L’approccio emergenziale conseguente alla chiusura di Pozzuoli ha avuto come conseguenza una grave compressione dei diritti delle donne trasferite a Secondigliano, le quali si sono trovate a dover fronteggiare un improvviso peggioramento delle condizioni detentive che lede la loro dignità.»



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