POZZUOLI – Effetto-domino dopo l’inchiesta di Cronaca Flegrea sui “rimborsi d’oro” ai consiglieri comunali. Dopo la pubblicazione di stipendi da manager e le assunzioni arrivate dopo le elezioni, ora nel mirino sono finiti anche i dirigenti del comune di Pozzuoli. Burocrati che, a fronte di una certa mole di lavoro, percepiscono stipendi da oltre centomila euro annui lordi, come stabilito dal contratto nazionale del lavoro, a cui si aggiungono voci extra come i premi di produzione, progettazione e, nel caso dell’avvocatura, gli onorari per la difesa dell’Ente. Stipendi ed extra che, però, non sono mai stati resi pubblici a differenza invece dei rimborsi erogati per i componenti dell’assise.
NEL MIRINO – Ed è proprio in questa direzione che andrebbe l’accesso agli atti presentato dalla consigliera comunale di maggioranza Manuela D’Amico (Spazio Flegreo), protocollato presso gli uffici di via Tito Livio. Nel mirino sono finiti i sette dirigenti (Flagiello, Di Lorenzo, Caianiello, Grillo, Giordano, Napolitano e Sannino) che a bilancio costano alle casse comunali costerebbero oltre un milione di euro ogni anno.
LA TENSIONE – Un’azione che arriva poche settimane dopo la pubblicazione dei rimborsi ai consiglieri comunali che tanto stanno facendo discutere e che vede il nome della D’Amico in cima alla lista dei più pagati insieme al collega Sandro Cossiga. I due, da inizio consiliatura, hanno prodotto rimborsi (incassati dalle loro aziende) da 5-6mila euro mensili. La D’Amico, prima per conto di una birreria e poi per un’azienda edile, Cossiga invece per conto di un’azienda che lo scorso anno ha fatturato poco più di 20mila euro elargendo allo stesso tempo al consigliere uno stipendio annuo di oltre 70mila euro. Uno scontro che alza la tensione all’interno della maggioranza Manzoni e nei rapporti tra gli stessi consiglieri e i dirigenti che ogni giorno lavorano gomito a gomito con il capo di gabinetto Elio Buono, da contratto figura che dovrebbe fare da collante tra le parti.