BACOLI – L’avvicinarsi delle elezioni regionali campane sta riaprendo la diatriba sulla legge elettorale ovvero delle regole del gioco. Dopo l’approvazione del terzo mandato, quello che prevede che un presidente possa ricandidarsi per tre volte, c’è il pasticcio delle date elettorali per i sindaci che vogliono candidarsi al consiglio regionale. E, ad essere coinvolto in questa situazione, c’è anche il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione che ha aperto a questa possibilità.

LA SCELTA DI JOSI – E’ chiaro che Josi stia costruendo da anni un upgrade politico che debba passare inevitabilmente dalle regionali o dalle politiche, alle quali ha già partecipato in passato senza ottenere grandi successi. I dubbi sono due: quale partito e quale tornata elettorale? Josi da tempo lavora su due fronti: Movimento Cinque Stelle ed Europa Verde. Tutto lascia pensare che possa essere proprio il partito del deputato Borrelli ad accogliere le sue velleità elettorali. L’altro dubbio è sulla possibilità o meno di candidarsi alle regionali un anno dopo la vittoria alle comunali. Se così fosse, come reagirebbero i cittadini davanti a una scelta del genere? Qualche malumore già si percepisce tra il suo elettorato che ad oggi non vede bene questa scelta ritenuta “ad personam”. 

DIMISSIONI – Capitolo legge sulla candidabilità dei sindaci. Con il dispositivo in vigore, i primi cittadini che ambiscono ad un seggio in consiglio regionale dovrebbero dimettersi entro giugno per poter avere i requisiti necessari per la candidatura. Questa scadenza sembra plausibile se, come ha annunciato il premier Giorgia Meloni, il rinnovo dei cinque consigli regionali eletti nel 2020 avverrà come previsto nel prossimo autunno. Chi si candida alla regione, a prescindere dal risultato (vinca o perda) decade dalla carica di sindaco. Josi, quindi, se decidesse di candidarsi al consiglio regionale, dovrà dimettersi e scegliere, fino alla prima data utile per le elezioni amministrative, ovvero primavera 2026, se proseguire con il vice sindaco o con un “traghettamento” mediante la figura di un Commissario Prefettizio.



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