POZZUOLI – «Ancora non abbiamo le stime, verranno fatte nei prossimi giorni ma ci vorranno certamente oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici nei Campi Flegrei». Così il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, al termine del vertice interministeriale sull’attività sismica nei Campi Flegrei. «Potremmo essere più precisi nei prossimi giorni. Intanto l’appello – ha aggiunto – è quello a non farsi prendere dal panico e a lavorare con grande responsabilità. Tutti abbiamo paura quando la terra trema sotto i piedi. Lo dico io che sono un figlio dell’Etna. Vediamo di trasformare questa paura in consapevolezza: più il cittadino è informato, maggiore è la capacità dell’autodifesa. Lo Stato farà tutto quello che sarà necessario fare per mitigare ogni possibile rischio». «Cento tecnici, divisi in 55 squadre, stanno effettuando una verifica sulla vulnerabilità degli edifici privati per capire quanti resisterebbero a una sollecitazione di un terremoto. Escluse le case abusive e le seconde case, si sta procedendo sulle prime abitazioni – ha affermato – Stiamo facendo una ricognizione che chiederà ancora qualche mese. Subito dopo – ha aggiunto – il Governo determinerà l’intervento finalizzato a mettere in sicurezza i cittadini dell’area».
NO AL SISMA BONUS – «Stiamo cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice ‘non vogliamo più stare qui. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda». Confermando “l’intenzione del governo di impegnare risorse”, ha spiegato il ministro, escludendo il metodo del sisma bonus: «Troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri». «Approveremo una norma per vietare nuove costruzioni nella zona del bradisismo dei Campi Flegrei. Bisogna essere pronti a tutto e abbiamo deciso questa sera di intervenire intanto per mettere in sicurezza le infrastrutture pubbliche, ricadenti nell’area delimitata a rischio bradisismo. Cominciamo da ogni scuola di ogni ordine e grado – ha aggiunto il ministro Musumeci – gli spazi e i luoghi dove vanno i nostri figli e nostri nipoti debbono essere sicuri. Abbiamo già concordato con la regione e gli enti locali alcune iniziative. Con il ministro Valdiara stiamo varando un piano che coinvolga tutti gli edifici scolastici ricadenti in quei tre comuni, sono una sessantina di scuole».