POZZUOLI – Il proprietario di una Jeep Renegade costretto a versare 1.800 euro per avere indietro la propria auto. Più alta era stata invece l’estorsione avanzata a una donna, a cui avevano rubato la sua Fiat 500: 2.300 la richiesta, poi scesa a 1.500 dopo una trattativa. E ancora una lunga serie di furti auto, poi diventati “cavalli di ritorno”, messi a segno dal 2022 al 2024 a Licola, Toiano e Monterusciello. Episodi finiti al centro di una minuziosa attività d’indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Pozzuoli che questa mattina ha fatto scattare un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli, Ilaria Giuliano, che ha portato all’arresto di undici persone. Oltre ai “cavalli di ritorno” i militari hanno documentato una copiosa attività di spaccio di droga all’interno di una piazza di spaccio in via Domitiana, a Licola.

IL RAS – Tra gli arrestati spicca il nome di Giuseppe Chiaro detto “Peppe”, ras storico dei clan Longobardi e Cerrone. Chiaro ha un lungo curriculum criminale alle spalle: nel 2010, già detenuto, finì nella maxi inchiesta anti camorra Penelope insieme ad altri 83 affiliati ai clan di Pozzuoli e Quarto. Secondo l’inchiesta e il racconto dei pentiti il 49enne rispondeva al gruppo dei quartesi, fedeli ai boss Salvatore Cerrone e Gennaro Longobardi, con i compiti di attuare le estorsioni e di occuparsi degli omicidi e dei ferimenti. Tra i ferimenti “eccellenti” spicca quello ai danni di Giovanni Illiano detto “fasulillo”, avvenuto tra i palazzi popolari dei ‘600 alloggi. Secondo l’accusa Chiaro faceva parte del commando inviato dai Longobardi per uccidere a Illiano a quei tempi capo piazza per conto del boss Gaetano Beneduce.

L’INCHIESTA – Dopo oltre dieci anni di detenzione, Peppe Chiaro era stato scarcerato poco più di due anni fa. Questa mattina nella sua abitazione i carabinieri hanno rinvenuto anche 700 grammi di sostane stupefacenti. Isieme a Chiaro lui sono finiti in manette anche Luigi Pio Sannino, Giovanni Clarelli e Domenico Russo: i quattro avevano dato vita a una banda specializzata in furti d’auto e cavalli di ritorno. Le altre sette persone arrestate, invece, appartengono quasi tutte a un unico nucleo familiare che avevano realizzato una piazza di spaccio lungo via Domitiana. Durante le indagini condotte dai carabinieri – che hanno lavorato su due filoni – sono stati documentati oltre 50 episodi di spaccio di hashish e cocaina.

I NOMI DEGLI ARRESTATI – Delle undici persone finite in manette, dieci sono finite in carcere e una agli arrestati domiciliari. Si tratta di: Luigi De Rosa, 48 anni; Delia Esposito, 39 anni; Felice Ferrillo, 49 anni; Antonietta Magri, 66 anni (finita agli arresti domiciliari); Sara Imperatore, 44 anni, tutti residenti in via Domitiana a Licola; Luigi Pio Sannino, 25 anni e Antonio Cerreto, 54 anni e Giovanni Clarelli, 41 anni, residenti al Rione Toiano; Carmine Varriale, 41 anni di Casavatore;  Domenico Russo, 39 anni di Giugliano; Giuseppe Chiaro detto “Peppe”, 49 anni, residente a Quarto.

 

 



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