Nove porte d’uscita, 114 punti di attesa, 29 linee di autobus, circa 300mila cittadini coinvolti. Sono alcuni dei numeri del Piano di allontanamento per il rischio vulcanico nei Campi Flegrei. Un documento che il Comune di Napoli ha commissionato alla società Sintagma e che il 4 settembre verrà votato in Consiglio comunale. In circa 500 pagine, viene spiegato, quartiere per quartiere, quali comportamenti dovranno seguire i residenti della zona rossa in caso di eruzione della caldera flegrea per evacuare la città. Evacuazione che potrà avvenire con mezzi privati o con l’utilizzo di mezzi pubblici nell’arco di 72 ore a partire dall’inizio dell’emergenza.
E’ giusto specificare che al momento non sussiste nessun pericolo. Da un punto di vista di rischio vulcanico, i Campi Flegerei sono classificati con un livello d’allerta giallo dal 2012 e, secondo le autorità competenti, nulla fa presagire un prossimo passaggio al livello successivo, quello arancione, che attiverebbe il protocollo di emergenza nazionale. L’approvazione del Piano è un obbligo di legge e colmerà un vuoto che Napoli si porta dietro da anni.
Per quanto concerne Napoli, la zona rossa comprende circa 300mila persone, distribuite in undici quartieri: Pianura, Bagnoli, Posillipo, Fuorigrotta, Soccavo sono interessanti nella loro interezza; Chiaiano, Arenella, Vomero, Chiaia, San Ferdinando, Montecalvario solo parzialmente. A ogni quartiere è assegnata anche una regione di destinazione in caso di evacuazione, come NapoliToday aveva già riportato in un articolo di ottobre 2023 (clicca qui per leggerlo).
Livelli d’allerta e fasi dell’emergenza
Come si diceva prima, allo stato attuale il livello d’allerta sui Campi Flegrei è giallo, di allerta (fase 1). Solo al verificarsi di determinate condizioni geologiche, come la risalita del magma, le autorità potrebbero disporre un passaggio al livello arancione (fase 2, pre-allarme). Non si sarebbe ancora in una fase di emergenza, ma di pre-emergenza. “Nonostante ciò – spiega Edoardo Cosenza, assessore comunale alle Infrastrutture – abbiamo ottenuto che l’emergenza nazionale scattasse già a questo livello. Vuol dire che arriverebbe l’esercito; che non nelle vie di fuga non sarebbe più possibile parcheggiare, che non potrebbero esserci tavolini in strada; che i servizi sarebbero già a completa disposizione dei cittadini, come il libero accesso alla tangenziale o il ricorso alla rete ferroviaria nazionale”.
Questa fase potrebbe durare un tempo indefinito e potrebbe portare alla fase 3, quella di allarme e di evacuazione in 72 ore, oppure rientrare al livello giallo: “Nell’unica eruzione dei Campi Flegrei di cui abbiamo notizia – prosegue Cosenza – quella del 1538, la fase di pre-allarme fu molto lunga e l’eruzione fu molto piccola. Oggi non c’è nessun rischio, ma è giusto dotarsi di questo piano”.
Evacuazione autonoma: i gate di uscita
Una delle modalità di evacuazione sarà quella autonoma. Sono stati predisposti tre livelli di gate (porte) che creeranno, per ogni zona censita, un percorso obbligato da seguire per uscire dalla città con le proprie automobili. I gate di terzo livello sono piazzati nelle strade secondarie; attraverso questi si arriverà sulle strade cittadine primarie, dove saranno collocati i gate di secondo livello. I gate di primo livello sono nove, sette corrispondono ad altrettanti ingressi della tangenziale: Agnano, Italia 90, Fuorigrotta, Vomero, Camaldoli, Arenella e Capodimonte. A questi si aggiungono via Marina e Porto di Napoli.
Come è possibile vedere dallo schema in alto, per chi userà i gate Italia 90 e Fuorigrotta la direzione da prendere sarà ovest, vuol dire verso la Domitiana. Per tutti gli altri, invece, il senso di marcia sarà est, verso le autostrade Napoli-Roma e Napoli-Canosa. Discorso a parte per Porto di Napoli, per il quale non è riportata la direzione, in quanto sarà il punto in cui parte dei cittadini dovranno imbarcarsi. La scelta del gate non sarà a discrezione dei cittadini, ma a ogni quartiere è stata associata una porta di uscita, come riportato nello schema in basso. Per esempio, i residenti nel quartiere Bagnoli dovranno utilizzare l’uscita Agnano per immettersi in Tangenziale e dirigersi verso le autostrade.
In alcuni casi, i quartieri sono stati divisi e a seconda delle strade si potrà imboccare un gate piuttosto che un altro. Come per Fuorigrotta, i cui abitanti sono stati divisi tra l’omonima uscita e quella di Italia 90; o come San Ferdinando e Chiaia divisi tra via Marina e Porto. Via Marina e Porto sono i gate che portano all’imbarco verso le isole. Chi è destinato a Porto salperà per la Sardegna, mentre quelli che transiteranno in via Marina si dirigeranno a Salerno per raggiungere la Sicilia.
Il Piano predispone 274 gate secondari e 427 di terzo livello sparpagliati nelle varie zone della città. Il solo quartiere di Fuorigrotta ne conta, rispettivamente, 46 e 112, Soccavo 48 e 74, Chiaia 42 e 68 e così via. I gate saranno evidenziati da un’apposita segnaletica lungo le strade. Per un accordo con il Comune di Pozzuoli, 6mila veicoli puteolani saranno inseriti nel piano di evacuazione del capoluogo
Evacuazione assistita: punti di attesa e linee autobus
Secondo il Piano di allontanamento, saranno 143mila le persone da evacuare in modalità assistita. Sa va dalle 33mila unità di Fuorigrotta alle poco più di mille di San Ferdinando. La popolazione che si allontana dalla Zona Rossa con trasporto assistito si raccoglie presso le aree di attesa. Le aree di attesa sono aree interne alla Zona Rossa a partire dalle quali la popolazione viene trasferita, a cura della Regione Campania nelle Aree di Incontro, esterne alla Zona Rossa, dove avviene il trasbordo dagli autobus della Regione Campania ai mezzi di trasporto collettivo organizzati dalle Regioni gemellate. La popolazione che ha necessità del trasporto assistito, dovrà recarsi alle fermate del pubblico trasporto predisposte. Le aree individuate sono 17 (grafico in basso) e la segnaletica è stata già impiantata.
La nuova rete di bus per l’allontanamento assistito è incardinata su 29 linee. Ogni linea è stata denominata con il nome del quartiere che serve e una lettera dell’alfabeto. Per una maggiore riconoscibilità il tracciato delle linee ricalca in gran parte quello delle linee esistenti. Le maggiori ricalibrature hanno riguardato il quartiere di Pianura, il secondo quartiere più popoloso della zona rossa, in quanto parecchie aree non erano servite da trasporto pubblico.
Approvazione e diffusione
Il Piano passerà prima in commissione Infrastrutture, presieduta dal consigliere Nino Simeone, e poi sarà presentata in Consiglio mercoledì 4 settembre. “Mi auguro che passi all’unanimità vista l’importanza di questo documento” ha spiegato Simeone. Una volta approvato, il piano andrà comunicato alla popolazione. “Sarà necessario occuparsi anche di chi non ha dimestichezza con i mezzi digitali – afferma Salvatore Flocco, delegato alla protezione civile per la Città metropolitana – per questo stiamo lavorando a opuscoli cartacei per scuole e persone di età avanzata”.