BACOLI – Questa stamattina, alla presenza di tante autorità, tra le quali anche l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino, il comune di Bacoli e il sindaco Josi Della Ragione hanno intitolato il belvedere di Via Castello a Maurizio Valenzi, Sindaco di Napoli dal 1975 al 1983 che, durante il proprio mandato, favorì la chiusura dell’orfanotrofio ubicato presso il Castello Aragonese di Baia.

LA CELEBRAZIONE – La manifestazione, tenutasi stamane, ha visto anche la partecipazione della figlia dell’ex sindaco Valenzi. La data di oggi è stata scelta perchè ricorre l’anniversario dei 115 anni dalla nascita di Maurizio Valenzi. “L’Amministrazione Comunale – ha affermato il primo cittadino bacolese – ha voluto sottolineare l’importanza dell’azione amministrativa che intraprese la Giunta Comunale da lui guidata, durante il suo mandato, insieme all’Assessora Emma Maida, promuovendo la chiusura dell’orfanotrofio militare presente nel Castello e convenzionato col Comune di Napoli ai fini della chiusura dell’orfanotrofio militare che ospitava i figli dei caduti della Grande Guerra. Maurizio Valenzi è stato un personaggio pubblico che ha compiuto un atto di fondamentale importanza per la comunità bacolese e per le vite di coloro che sono cresciuti all’interno della struttura, attraverso anche la restituzione del bene culturale alla collettività”.

LA MANIFESTAZIONE – Presenti alla manifestazione di intitolazione anche la Console di Francia a Napoli, Lise Moutoumalaya, il vicesindaco di Bacoli Mauro Cucco, la presidente del consiglio comunale Francesca Di Meo e il consigliere Salvatore Illiano che hanno ricordato la figura dell’uomo e del sindaco Valenzi. La targa è stata scoperta da Lucia Valenzi, sorella dell’ex sindaco di Napoli e presidente dell’omonima fondazione.

LA STORIA – Il 14 novembre 1975 arriva una lettera accorata al Comune di Napoli, scritta in maniera sgrammaticata. A leggerla sono l’ex sindaco comunista di Napoli Valenzi e l’ex assessore Maida. Entrambi decisero che non si può far finta di nulla: così l’assessora Maida, attivista per i diritti delle donne (Udi), promosse un’ispezione a sorpresa e si rese conto della gravità della situazione. Insieme con il sindaco di Napoli decise, immediatamente, di avviare la chiusura dell’Orfanatrofio e di restituire quei cento bimbi a una vita più dignitosa.



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