BACOLI – La città di Bacoli, negli ultimi mesi, è entrata nel mirino di ladri e malviventi con continui furti d’auto e in abitazioni private. Per contrastare questo fenomeno, che tiene in ansia un’intera cittadinanza, sarebbe stato utile il sistema di videosorveglianza comunale annunciato dal primo cittadino sei mesi fa.

LA SORPRESA – Purtroppo, però, in tanti hanno scoperto che in realtà queste telecamere, posizionate all’ingresso della città, non sono funzionanti. Ci sono i pali, ci sono le telecamere da ben 6 mesi che però sono spente. Non sono funzionanti. A confermarlo è anche il consigliere di minoranza di Fratelli d’Italia, Nello Savoia: «Sì, il sistema di videosorveglianza annunciato ed installato dal sindaco in piena campagna elettorale non è funzionante. Non ci sono i collegamenti con la Polizia Municipale. Ha fatto posizionare i pali in campagna elettorale per far credere che aveva raggiunto un altro obiettivo. E’ solo l’ennesimo esempio di retorica e show social del primo cittadino». 

IL PROGETTO – Il Ministero dell’Interno aveva finanziato con 150.000 euro il progetto per la realizzazione di una nuova videosorveglianza in città. «Posizioneremo entro l’estate più telecamere ad alta definizione, agli ingressi del paese. Sono impianti di controllo, speciali. Poiché ci permetteranno di rilevare, in tempo reale, tutte le targhe dei veicoli che entrano ed escono dal nostro territorio. Le immagini saranno visibili presso tutte le strutture delle forze dell’ordine. A partire dalla polizia municipale. Così potenzieremo la sicurezza per la comunità. Una promessa che abbiamo fatto alle famiglie, agli anziani, ai cittadini tutti. E che manteniamo. Perché è vero che nella pubblica amministrazione è molto difficile fare le cose. Ma con impegno, passione, competenze, possiamo raggiungere tanti obiettivi. Ringrazio la Prefettura di Napoli e l’assessore Vittorio Ambrosino per il grande lavoro di sinergia svolto al fine di rendere più sicura la città. Partiremo a breve con i lavori. Insieme, siamo più forti. Un passo alla volta» così scriveva il primo cittadino sui social. Dopo sei mesi, però, tutto è ancora spento.



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