POZZUOLI – Arriva dalla Sardegna un messaggio di vicinanza e solidarietà verso la popolazione puteolana colpita dalle forti scosse di questi giorni. Il canale è il “Giornale di Oristano”, attraverso il quale il direttore Pietro Serra ha lanciato un messaggio ai propri concittadini. «La recente intensificazione dello sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei, in Campania, ha portato a una crescente preoccupazione per la sicurezza dei residenti. In questi mesi il territorio flegreo sta affrontando uno sciame sismico che preoccupa non solo la popolazione, ma anche le autorità che monitorano la situazione. La paura di un possibile forte terremoto, o peggio di una eruzione, ha sollevato una domanda cruciale: come rispondere adeguatamente a questa emergenza umanitaria? Una risposta potrebbe risiedere nell’idea di accogliere i residenti dei Campi Flegrei in altre regioni d’Italia e la Sardegna potrebbe giocare un ruolo chiave in questo scenario.» ha spiegato Serra che si è fatto portavoce della proposta.

L’ACCOGLIENZA – Nel nostro Paese,  – ha proseguito – l’accoglienza non deve essere limitata ai flussi migratori extracomunitari, ma deve estendersi anche ai nostri connazionali in difficoltà. La “questione sismica” non guarda confini regionali, e l’emergenza che sta vivendo l’area dei Campi Flegrei è una questione di solidarietà nazionale. L’Italia, in quanto comunità, ha l’obbligo di proteggere chi è a rischio, senza distinzione di origine. Se da un lato l’accoglienza di migranti rappresenta una delle sfide moderne, dall’altro non dobbiamo dimenticare che anche i nostri connazionali hanno diritto a una vita sicura e dignitosa. Le zone colpite dal fenomeno sismico necessitano di una protezione immediata e la Sardegna potrebbe diventare una delle soluzioni per ospitare chi è costretto a lasciare la propria casa. L’isola, infatti, offre diverse opportunità: una bassa densità abitativa, ampi spazi, e una comunità accogliente, come già dimostrato nelle altre situazioni di emergenza. Accogliere i residenti dei Campi Flegrei non significa solo offrire loro un tetto, ma anche un percorso di supporto. La Sardegna, con il suo patrimonio culturale e ambientale, potrebbe trasformarsi in un rifugio sicuro per chi sta vivendo mesi di ansia e di paura. Inoltre, le istituzioni regionali e locali, con un accordo tra la Regione Campania e la Regione Sardegna, potrebbero intervenire con finanziamenti mirati per l’integrazione, l’orientamento al lavoro, e il sostegno psicologico. Strumenti essenziali per rendere più agevole il trasferimento e il reinserimento dei nuovi arrivati. La Sardegna non solo ha il dovere di accogliere, ma anche la possibilità di farlo in modo efficace, sfruttando la propria struttura socio-economica. In questo senso, la Sardegna potrebbe diventare un esempio di come un’accoglienza responsabile possa trasformarsi in una risorsa per tutti. Non si tratterebbe solo di un atto di solidarietà, ma di un’opportunità per costruire una rete di scambi culturali e professionali che rafforzi il senso di appartenenza a una nazione unita. Accogliere i residenti dei Campi Flegrei in Sardegna non è solo un gesto di solidarietà, ma una responsabilità civile e nazionale. L’isola ha la capacità di offrire rifugio a chi è in pericolo e di farlo in modo tale che l’accoglienza diventi anche un’opportunità di crescita. Non dimentichiamo che, in un momento di emergenza, siamo tutti cittadini dello stesso Paese e, come tale, dobbiamo essere pronti a rispondere con concretezza.» 



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