Oltre 500 terremoti in tre giorni. Abbastanza da togliere il sonno ai cittadini dei Campi Flegrei che, spaventati, si sono recati a Monteruscello per l’incontro serale indetto dalla protezione civile e al quale hanno preso, oltre ai sindaci di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, anche il capo dipartimento Fabio Ciciliano e il prefetto Michele Di Bari. 

In centinaia si sono recati presso la sede della protezione civile, così tante persone che è stato necessario allestire un maxischermo all’esterno per permettere a tutti di seguire la discussione. Ci sono voluti pochi minuti perché i toni della discussione si alzassero. Le persone hanno manifestato preoccupazione e sfiducia nelle istituzioni, le cui risposte non sempre sono apparse pacate e puntuali. “Non ci sono elementi che fanno presupporre un passaggio da allerta gialla ad arancione – ha affermato Ciciliano – Nè risulta imminente un’eruzione. Certo, c’è stato un aumento delle scosse, alcune anche forti, ma è la natura stessa del territorio. Chi non vuole le scosse deve andare a vivere in un’altra zona, perché è così da millenni e sarà così ancora per millenni”. 

Tra i cittadini è serpeggiato il malcontento. C’è chi ha accusato il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni di spendere troppi soldi per sagre e feste di piazza e troppo pochi per la prevenzione del rischio sismico; c’è anche chi ha lamentato la scarsa comunicazione da parte della autorità e a questo Mauro Di Vito, Osservatorio vesuviano ha invitato tutti a consultare il sito iononrischio,it. C’è anche chi ha chiesto informazioni sulle trivellazioni eseguite nei Campi Flegrei negli anni: “Sono state bloccate 9 anni fa” la replica di Manzoni, seguito da Ciciliano che ha aggiunto “…nessuno di noi (le istituzioni, ndr) era presente nove anni fa”. A chi ha fatto presente che mancano le vie di fuga, Ciciliano ha replicato che per realizzarle ci vorrà qualche anno. 

C’è, poi, chi ha chiesto notizie in merito ai rimborsi per coloro che hanno subito danni alle abitazioni durante le scosse di maggio 2024: “Vedremo qualche soldo o scompariranno come negli anni ’80?”. Nella confusione generale Di Vito ha provato a spiegare che cosa sta accadendo, con il sollevamento del suolo che determina i terremoti, e che l’area è monitorata h24. “Il piano di protezione civile funziona e ne abbiamo avuto la prova in questi giorni, con le postazioni di prima accoglienza”. Però diversi cittadini, al confine tra Napoli e Pozzuoli, hanno lamentato un abbandono da parte delle istituzioni. “Cercheremo di fare di più in quelle aree a metà tra i due Comuni” ha promesso il sindaco Gaetano Manfredi. 

Dall’assemblea emerge un dato preoccupante. Al netto delle attività istituzionali, di qualche comunicazione sparpagliata e di due esercitazioni andate più o meno deserte, l’impressione è che si stia facendo ancora troppo poco e che la popolazione flegrea sia ancora poco informata per affrontare qualsiasi tipo di crisi. 



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