Le esplosioni freatiche sono eventi eruttivi caratterizzati da bassa energia, che rilasciano un mix di vapore, acqua ad alta temperatura e materiale roccioso. Il magma non è coinvolto, ma quando è presente, allora si parla di eruzione freatico-magmatica.
“Nella caldera dei Campi Flegrei – spiega a NapoliToday Giovanni Macedonio, ricercatore dell’INGV – importanti esplosioni freatiche si sono verificate circa 4mila anni fa nell’area Solfatara – Pisciarelli dove, attualmente, si rilevano i fenomeni idrotermali più evidenti”. Una piccola esplosione freatica è avvenuta all’interno della Solfatara anche negli anni ’30 del secolo scorso.
Come avviene un’esplosione freatica
“Un’esplosione freatica si verifica quando l’acqua presente nel sottosuolo raggiunge una temperatura superiore a quella di ebollizione e poi si trasforma in vapore in maniera rapidissima – spiega Macedonio – è quello che in gergo viene chiamato flashing: questo fenomeno può avvenire se l’acqua surriscaldata viene a trovarsi a pressioni minori, ad esempio se essa risale attraverso le fratture, o se la copertura di roccia che la mantiene confinata si frattura improvvisamente. Si tratta di un fenomeno simile è quello dei geyser. Esplosioni di questo tipo, in epoca storica, sono quelle dello Stefanos sull’isola di Nisyros, in Grecia, nel 1888, o l’esplosione avvenuta nell’Isola di White Island in Nuova Zelanda nel 2019.
Un’esplosione freatica può aversi anche quando frane sotterranee finiscono per ostruire le vie di emissione di fumarole e fanghi, causando una sovra-pressione del sistema idrotermale superficiale che potrebbe innescare eventi esplosivi”.
Rischio esplosione freatica nei Campi Flegrei
La vulcanologia dice che questo tipo di eventi generalmente sono a carattere locale, limitati nello spazio: “Il pericolo non è per la popolazione, intesa come abitanti di un quartiere o una città, ma per quegli incauti che si avvicinano alle aree di emissione, come è stato riportato più volte dai media per turisti che si sono avvicinati alle aree di emissione dei geyser”, dice Macedonio a NapoliToday aggiungendo che “In questo momento nella caldera dei Campi Flegrei non si rinvengono le precondizioni per ritenere plausibili imminenti esplosioni freatiche o freatico-magmatiche.
Neanche nell’area di Pisciarelli dove allo stato l’acqua che fuoriesce è in perfetto equilibrio in termini di scambi termici: ha infatti una temperatura di 100°.
Affinché si verifichi un’esplosione freatica – aggiunge Macedonio – una grande quantità d’acqua presente in falda dovrebbe raggiungere alte temperature, molto superiori a quelle di ebollizione e trasformarsi rapidamente in vapore espandendosi in modo esplosivo.
In ogni caso, studiare l’andamento delle acque di falda dei Campi Flegrei e la loro interazione con i fluidi caldi provenienti dal profondo è importante ai fini della comprensione del fenomeno bradisismico e della definizione delle condizioni per il verificarsi delle esplosioni freatiche”.