POZZUOLI – Milleseicento euro di interessi maturati a fronte di un prestito di 2mila euro. Era l’assurda richiesta avanzata ad un imprenditore di Pozzuoli da parte di due usurai. La vittima era finita in una morsa da cui faceva fatica ad uscirne: pedinamenti, minacce di morte fino al tentativo di aggressione sotto la sua abitazione. Pericolo sventato solo grazie al provvidenziale intervento dei carabinieri che sono riusciti a scongiurare il peggio.

L’EX CLAN – I due usurai sono entrambi di Monterusciello: si tratta di Giovanni Esposito, 46 anni, alias “Sem” e Gennaro Carnevale, 35 anni, detto “Tubettiello”. Quest’ultimo è uno degli affiliati all’ormai ex clan Ferro: arrestato nel 2016 durante l’operazione anti camorra “Iron Men”, è stato scarcerato un anno fa. Il fratello Antonio, invece, è coinvolto nell’inchiesta sul voto di scambio alle scorse elezioni comunali a Pozzuoli. Carnevale ed Espostito sono stati arrestati dai carabinieri della sezione radiomobile di Pozzuoli con l’accusa di tentata estorsione.

LE MINACCE – Secondo quanto ricostruito dai militari l’imprenditore, non riuscendo ad onorare il prestito di 2mila euro ottenuto a settembre nei tempi e secondo i tassi di jnteresse che sfioravano il 100%, era stato raggiunto sotto casa dai due arrestati che poco prima lo avevano minacciato di morte. In particolare la vittima stava ricevendo numerose chiamate sulla sua utenza telefonica da parte di Carnevale il quale gli diceva che a breve si sarebbe portato presso la sua abitazione per incontrarlo, mandandogli anche diverse foto su WhatsApp in cui veniva inquadrato l’ingresso del suo parco a riprova della sua effettiva presenza sul posto, intimandogli poi d’incontrarlo nei pressi dell’Ufficio Postale di Monterusciello altrimenti gli avrebbe preso la sua autovettura minacciandolo di volerlo uccidere qualora non avesse saldato il suo debito. Dopo gli arresti i due sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale.



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