POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera comunale Marzia Del Vaglio, membro nazionale del Partito Democratico e all’opposizione con la lista civica “Figliolia per la Città”.
LA LETTERA – PD o non PD: è questo il dilemma?. È da qualche tempo che a Pozzuoli serpeggia un dibattito quasi più diffuso del destino del Rione Terra, ben più attenzionato del dibattito sul Porto Turistico, ma molto meno interessante: “Marzia Del Vaglio sarà nel PD anche quando il Sindaco prenderà la maggioranza del Partito? Ma quindi, questo accordo c’è o non c’è?” (ndr. Il 14 e il 15 dicembre dovrebbe tenersi il Congresso del Partito Democratico di Pozzuoli). Certo, questo già la dice lunga sul livello della discussione in città, ma tant’è. Anche a seguito di qualche articolo di giornale e del chiacchiericcio che investe fastidiosamente questa vicenda, ritengo tuttavia che un chiarimento su questo punto non sia più rimandabile.
Ero PD quando, ormai 14 anni fa, ho iniziato a frequentare il circolo di Pozzuoli e a dare il mio contributo. Ero PD quando, nel 2017, sono stata eletta tra le fila del PD come consigliere comunale. Ero PD quando, nel 2022, in assenza di liste con il simbolo PD, ho scelto di candidarmi – di concerto con il gruppo a cui sono legata – in una lista civica. Ero PD quando ho scelto, in conflitto con i miei compagni di cammino, di sostenere Elly Schlein alla segreteria ed entrare in assemblea nazionale. Ero e resterò Partito Democratico, dove darò il mio contributo, fintanto che una Commissione di Garanzia non decida che le mie idee sono incompatibili con questo partito.
Ecco quindi, il 15 dicembre non si deciderà se Marzia è o non è nel PD. Si deciderà, piuttosto, quali sono i rapporti di forza e le prospettive con cui vogliamo che questo Partito Democratico di Pozzuoli (con la sua storia e le sue anime) torni a essere rappresentato in città, dopo oltre 2 anni di commissariamento fantasma.
Personalmente, immagino un PD che ritorni ai vecchi fasti, che faccia i conti con la propria storia per tornare quel luogo di discussione che è stato a lungo “casa” per tanti giovani come me. Che torni un luogo accogliente non solo per quanti, negli anni, hanno reso grande il Partito in città, ma anche per quanti si sono avvicinati al Partito solo di recente grazie all’azione politica di Elly Schlein.
Ma questo PD di Pozzuoli nasce male: senza il coinvolgimento degli iscritti (a parte una fugace e-mail di convocazione); senza che si possa davvero discutere di nulla in un tempo piccolo (se non ai suddetti tavoli ristretti riservati ai consiglieri comunali); senza un commissario terzo e imparziale operativo, che possa davvero guidarci in una direzione di reale condivisione su temi programmatici ed amministrativi; senza la presenza del Segretario Provinciale e del Commissario, ormai mero latore di interessi di parte. Ancor di più, una parte (forse quella che, allo stato, detiene quasi la maggioranza delle tessere dell’intera federazione di Napoli) desidera che la ricomposizione del PD possa imporre ai consiglieri tesserati di aderire forzatamente alle idee della maggioranza di Governo di questa città, in chiara palese ed evidente difficoltà su una serie di profili operativi e programmatici, attraverso la ricomposizione frettolosa del Gruppo Consiliare. In questo caso, non sarò disponibile. Al contrario, sarò alternativa dentro e fuori da questo Partito.
Troppi punti ci vedono divisi:
1) L’aspetto programmatico. Non condivido e non condividerò il progetto (ad oggi solo trapelato) che si intende avviare sul Rione Terra. Non mi rassegnerò all’idea che l’area ex Sofer venga nuovamente e per intero adibita a industria. Non condividerò mai l’approccio noncurante per le periferie e per Monterusciello. Non accetterò il modo in cui la nostra città è stata trattata negli ultimi due anni e mezzo.
2) La compagine e le fila di questa maggioranza. Ritengo che alcuni elementi, rappresentati in Consiglio Comunale e in Giunta, siano incompatibili con l’azione del centro sinistra e inadeguati a ricoprire il loro ruolo.
3) Terzo, la gestione poco oculata della cosa pubblica, su cui occorrerebbe più di qualche approfondimento.
4) I meccanismi che hanno condotto sinora alla nomina della Giunta, troppo spesso caratterizzata da equilibri di potere e poco da qualità politiche e programmatiche.
Certo, questi temi andranno sviscerati nel Partito. E allora perché legare sin da ora la nascita di quel partito a quella di un’Amministrazione sinora tanto divisa su questi temi, se non per salvare coloro che hanno vinto le elezioni nel 2022 e che hanno dimostrato di avere enormi difficoltà a guidare la nostra città?
E allora, ancora di più, non parteciperò a questo Congresso. So qual è la parte dove non voglio stare. Aspetteremo giorni migliori che, ne sono certa, arrivano sempre per chi sa aspettare e costruire.