“I terremoti non si possono prevedere, però sappiamo che se continua la deformazione del suolo, quindi se continua la sollecitazione su questa crosta, i terremoti continueranno”. Così Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano/Ingv di Napoli ha fatto il punto della situazione sui Campi Flegrei nel corso di un’intervista rilasciata al programma Rai “Presa Diretta”.

“La caldera dei Campi Flegrei è decisamente più grande del Vesuvio. Ha prodotto molte più eruzioni e ha eruttato molto più magma. La deformazione del suolo continua. L’anno scorso era più o meno su una media di 15 millimetri al mese. La crosta si inarca, accumula tensione e si rompe. In quel momento sviluppa energia. Poi c’è un’altra componente che è il gas, all’interno delle fratture. Questo gas viene raccolto in alcuni contenitori e poi analizzato nei vari strumenti, tipo l’anidride carbonica, l’idrogeno solforato. Tutto questo ci aiuta a capire come si comporta il sistema profondo”, ha spiegato ancora Di Vito. 

Intanto quest’oggi, presso il palazzo del Consiglio comunale di Napoli in via Verdi, si terrà una riunione della Commissione infrastrutture, alla presenza dell’assessore alla protezione civile Edoardo Cosenza, nel corso della quale si parlerà dell’approvazione dell’aggiornamento del Piano di allontanamento comunale per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei, dell’elenco delle aree di emergenza di protezione civile e del relativo layout della segnaletica di emergenza.






Fonte