POZZUOLI – Il 31 dicembre 2024, la Darsena di Pozzuoli si è trasformata in un palcoscenico mozzafiato per il S’Move Festival, regalando al pubblico un’esperienza unica e indimenticabile. La serata ha visto le straordinarie esibizioni dei DJ Angela Sequino, Alex Colle, Genny Testa e Mario D, accompagnate dalla coinvolgente voce dello speaker Christian Key, che ha animato il pubblico con la sua energia e carisma. Ma il momento più emozionante è stato senza dubbio la performance intitolata “Suite Invasion”, firmata dalle coreografe Emma Cianchi e Marianna Moccia, con le compagnie di Funa PerformingArts ed ArtgaragadanceCo.
LA LUNA – Questo spettacolo, ispirato al tema della Luna, simbolo della terza edizione del festival, ha lasciato tutti senza fiato. Le coreografie erano magistralmente coordinate con le note di due violinisti eccezionali, Andrea Bianco e Caterina Bianco, che hanno aggiunto profondità ed emozione alla performance. I performer, vestiti da astronauti, hanno danzato tra terra e cielo, mentre le danzatrici aeree sospese a 50 metri di altezza eseguivano movimenti spettacolari. Una messa in scena che sembrava davvero venire da un’altra dimensione, trasportando il pubblico in un viaggio cosmico e onirico.
FREE PALESTINA – A concludere questa esperienza straordinaria, una voce soffusa ha pronunciato un toccante messaggio: “Free Palestina”, un messaggio di pace e speranza universale. Questo messaggio si ricollega idealmente alle parole del cosmonauta, Jurij Gagarin, che dall’orbita terrestre esclamò: “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.” Un elogio alla bellezza del nostro pianeta e un invito a superare ogni barriera che ci divide.
L’EVENTO – Il S’Move Festival ha confermato ancora una volta la sua capacità di fondere musica, danza e messaggi culturali in un evento che non si limita a intrattenere, ma che ispira e lascia un segno profondo. L’organizzazione del festival ha beneficiato della preziosa collaborazione del Comune di Pozzuoli, che ha supportato attivamente l’evento.
LE FOTO (di Aurora Scotto di Minico)