POZZUOLI – Effetto-bombardamento, pesci morti, chiazze gialle, zolfo in mare e la città sommersa che riaffiora. Sono gli effetti del bradisismo raccontati dal mare da Mario Lucignano, 50 anni, pescatore di Pozzuoli che ogni giorno salpa con la sua “lancia” in vetroresina dalla Darsena per andare a calare le reti al largo del golfo. La sua vita, come quella di tanti altri colleghi, è cambiata da maggio scorso con l’intensificarsi delle scosse «Quando fanno le scosse a mare si sentono delle esplosioni, è come se ci fossero ancora i bombaroli a mare. È una sensazione strana, impressionante. Hai paura che da un momento all’altro possa avvenire un’esplosione. Ogni volta che fa una scossa importante, di magnitudo superiore a tre come quella di domenica pomeriggio la barca è come se perdesse l’equilibrio. Si sente come un tonfo sotto, un rumore sordo. Poi la cosa strana è che dopo cala il un silenzio e vedi gli uccelli volare”. Da 37 anni in mare, Mario racconta di non aver mai visto una situazione del genere prima d’ora. «Mi è capitato di vivere le scosse mentre ero al largo di Lucrino, nell’area ex Sofer e davanti al lido Augusto ed ogni volta è stata un’esperienza che non ho più dimenticato. Senti il botto, rimani fermo e il primo pensiero ti porta a temere a un’esplosione ancora più forte. Pensi “vuoi vedere che adesso esplode qualcosa da sotto? Ti senti impotente, non sai cosa fare, soprattutto quando sei solo. E’ una situazione a cui non puoi mai abituarti».

LA PESCA – La quotidianità di Mario è fatta di uscite in mare per pescare sotto costa scorfani, lucerne, cocci, seppie, mormore, spigole e orate con una rete a tremaglio che quotidianamente, dopo pranzo, va a ricucire. Una volta terminato il lavoro, però, da qualche anno è costretto ad attendere l’alta marea per uscire dalla Darsena ormai prosciugata dal sollevamento del suolo «Sono ormai due anni che devo aspettare l’alta marea per uscire con la barca, prima invece si poteva uscire tranquillamente ad ogni ora. Siamo rimasti in due, le altre barche non possono uscire perché hanno una ghiglia alta che urta il fondale che è basso». 

LE TEMPERATURE – Infine Mario racconta delle variazioni in mare e della città sommersa che continua a riaffiorare «Oggi si vede la città sommersa, rispetto a una decina di anni fa è cambiato tutto. Sto vedendo che sta risalendo, si notano maggiormente anche la secca Caruso e il porto Julius. Si vedono i resti che prima non si vedevano» e racconta del fenomeno dei pesci morti «La temperatura dell’acqua, da Punto Epitaffio e nelle zone con profondità non superiore a venti metri, è più alta e i pesci spesso vengono in rete già cotti, quindi sei costretto a buttarli perché non possono essere mangiati né venduti. Questo forse a causa dell’apertura di piccoli crateri che si notano soprattutto a Punto Epitaffio dove vedo spesso delle chiazze gialle di zolfo da dove vengono fuori delle bolle. Ultimamente le ho viste anche più larghe, si notano soprattutto quando l’acqua è limpida».  



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