
Redazione
13 marzo 2025 12:23
Dopo la riunione del Ccs – Centro coordinamento soccorsi convocato a Palazzo di Governo dopo la violenta scossa di 4.4 registrata all’1,25 di stanotte, è stata annunciata la presentazione di una richiesta per l’attivazione delle procedure amministrative finalizzate a dichiarare lo “Stato di mobilitazione nazionale” nei Campi Flegrei.
Stato di mobilitazione nazionale
“Questa mattina è emerso che c’è un quadro di danneggiamento abbastanza diffuso ancorché in fase di ulteriore verifica, e ci sono tutte le forze dispiegate sul territorio per portare assistenza alla popolazione – spiega il direttore della Protezione civile della Regione Campania Italo Giulivo, che ha partecipato ai lavori del Ccs – Il quadro è in progress, in itinere: sono ancora in corso le verifiche. Come era stato già fatto dopo la scossa del maggio 2024, alla Regione Campania è stato chiesto di presentare richiesta per l’attivazione dello Stato di mobilitazione nazionale, strumento previsto dall’articolo 23 del Codice di Protezione civile”.
Perché non cambia il livello di allerta ai Campi Flegrei
“Non bisogna ragionare in termini di colori – chiarisce Giulivo – è stato ampiamente chiarito e ribadito che il codice colore si applica al rischio vulcanico e in questo momento non stiamo parlando di rischio eruzione. C’è una crisi sismica in atto da un po’ di tempo per la quale esistono tre scenari operativi sanciti da una pianificazione speditiva fatta con la Protezione civile nazionale e in questo momento sono in atto le verifiche per capire se il quadro di danneggiamento è diffuso, come sembrerebbe, fortunatamente non dal punto di vista strutturale, ma ci sono parecchie componenti non strutturali degli edifici che hanno avuto lesioni e quindi è giusto fare gli accertamenti dovuti.
Con lo Stato di mobilitazione noi appunto vediamo rafforzata la nostra possibilità di assistere la popolazione e la nostra risposta in termini di verifiche dei danneggiamenti.
Se il direttore dell’Osservatorio ci ha detto che in questo momento non ci sono segnali precursori di una eruzione – conclude Giulivo – noi abbiamo fiducia nella nostra comunità scientifica, quella ufficiale, quella preparata chiaramente”.
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