BACOLI – La pista ciclabile circumlacuale del Miseno negli ultimi mesi sta diventando oggetto di discussione tra i tanti cittadini che ogni giorno provano a frequentarla. “Provano” perchè quasi sempre è impraticabile a causa del fango e degli allagamenti. In alcuni tratti vischiosa e molto pericolosa per l’incolumità delle persone. A sferrare l’attacco con l’amministrazione sono i cittadini del Comitato “Fuori dal Comune”.
LA DENUNCIA – “Ecco la pista di Miseno in una giornata di sole. Certo, le foto sono di qualche giorno fa (31 gennaio 2025) ma la realtà non cambia . Percorso coperto da fango ed acquitrini, erbacce e canneti ai bordi, segnaletica e staccionate inesistenti o divelte, due fontanine una senz’acqua e l’altra senza scolo, pontili e panchine sporche e scolorite, l’area “Cinque Lenze” lasciata al degrado, quella ri-piantumata tre anni fa dai bambini delle elementari lasciata ai rovi che hanno coperto gli alberelli impunemente tagliati… Certo, alcune migliorie sono innegabili – come l’illuminazione notturna o l’area “freedog” in discrete condizioni – mentre il fango è dovuto alla pioggia – però neanche è normale ci vogliano giorni per asciugarsi ! – ma il punto non è questo. Quello che vogliamo evidenziare con queste foto – che ripeteremo a breve al Fusaro – è che questo percorso di terra battuta e di cemento pronto presa – usato per coprire i fossi – continuano – le istituzioni anzitutto – a chiamarlo “pista ciclopedonale”. Questo – oltre le reali condizioni dell’area – è il problema. Perché chiunque sia uscito dagli angusti confini della nostra penisola dovrà ammettere che le “piste ciclopedonali” sono ben altra cosa persino nel più sperduto dei paesi. Se non vogliamo accontentarci dell’esistente o dell’apparente – divenendo anche noi mediocri – dovremo pur riconoscere che a Bacoli la qualità della vita e l’offerta turistica sono ancora scadenti. Al netto ovviamente dei cambiamenti che ci sono stati, proviamo a spronare il Comune a migliorare – per esempio con un progetto di riqualificazione, completamento e collegamento degli esistenti percorsi – chiamandoli però col loro vero nome. Cioè mulattiere né ciclabili né pedonali”.