POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo: «Gentile direttore, c’è una sventura che devo raccontare. Ore 04:00 del mattino chiama mia suocera di 74 anni che non sta bene dicendo mi fa male il braccio sinistro “è freddo ed è addormentato”. Mia moglie si veste e va, chiama il 118 che dopo pochi minuti arriva e dice che non è grave e di non portarla in ospedale, ma mia moglie decide comunque di caricarla in macchina e portarla in ospedale la porta al Santa Maria delle Grazie a Pozzuoli. Li le fanno le analisi e gli enzimi escono alterati. Le ripetono di nuovo ed escono alterati ma la dimettono dicendo e scrivendolo nel referto di fare esternamente un controllo cardiaco e che il problema del braccio è la “cervicale”. In serata viene il cardiologo a casa che come la visita, nota il braccio quasi nero e senza polso e dice di portarla immediatamente e con massima urgenza al Cardarelli. E così si fa. Arriviamo al pronto soccorso ed è da subito “codice giallo”. Da lì a poco entra in sala operatoria, due ore e mezzo di sala perché ha un trombo al braccio, che riescono a liberare ma essendo stata troppe ore con l’arteria senza sangue attendiamo le 48 ore per sperare che sia tornato tutto a regime perché avrebbe compromesso anche un polmone. Questa è la mala sanità ed è assurdo che un medico non abbia capito da subito che un polso freddo ed assenza di battito cardiaco possa trattarsi di cervicale. Grazie al cardiologo di esperienza e di umanità che ha capito subito del problema oggi mia suocera è viva» (Marco Fabricino)



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