Generazione Z – Il mondo visto con gli occhi dei giovani” è la nuova rubrica lanciata da Cronaca Flegrea per dare la parola ai giovani e trattare tematiche attuali ad impatto sociale. Uno spazio virtuale per consentire ai Centennials di esprimere le proprie idee.

A cura di Paola Fevola

Caro diario,

oggi mi è stato chiesto di scegliere il liceo: classico, scientifico, linguistico, tecnico… Troppe opzioni, troppe opportunità, una scelta che condizionerà il mio futuro. Ma io non so cosa voglio fare del mio futuro. Non ho idea della direzione che voglio dare alla mia vita. Mi hanno dato questa responsabilità che non sono in grado di gestire: hanno messo nelle mani di una tredicenne la sua esistenza. E se chiedo consiglio a qualcuno la risposta è sempre la stessa: “Questa scelta è una tua responsabilità”.

18/10/2018

Caro diario,

oggi a scuola qualcuno ha imbrattato i muri dei bagni con un pennarello nero, di quelli indelebili che rilascia un odore di alcool fortissimo. La bidella lo ha definito “un gesto immaturo e irrispettoso di ribellione”. La prof ha deciso di mettere una nota disciplinare a tutti dato che non si è scoperto il colpevole e “dobbiamo imparare a prenderci le nostre responsabilità”.

07/12/2019

Caro diario,

oggi ho preso 6 al compito di matematica. I miei si sono arrabbiati perché sostengono che avrei dovuto studiare di più e prendere un voto più alto. Adesso mi tocca alzare la media o non mi lasceranno in pace. Renderli di nuovo fieri di me è di una mia responsabilità.

18/09/2020

Caro diario,

hanno vietato a noi ragazze di indossare gonne e pantaloncini a scuola perché altrimenti “ai prof cade l’occhio”. Perciò oggi siamo andate tutte a scuola indossando o una gonna o un pantaloncino: una sorta di ribellione. Non è una nostra responsabilità se ai prof cade l’occhio.

19/06/2021

Caro diario,

la maturità è arrivata. Presto non sarò più un’alunna del liceo ma una studentessa dell’università (chissà se ho scelto la facoltà giusta, chissà se è davvero ciò che voglio fare, chissà se ne sono all’altezza…) e soprattutto un’adulta a tutti gli effetti. Un’adulta che va a votare, guida, lavora, è autonoma e indipendente. Sono tante responsabilità che mi piombano addosso una dopo l’altra e non so se sono in grado di sopportare questo peso.

Caro diario,

chi dice che gli anni dell’adolescenza sono anni leggeri e spensierati evidentemente non si ricorda com’è essere un adolescente. Dai 13 ai 19 anni siamo messi davanti a continue decisioni da prendere, emozioni da provare, preoccupazioni, ansie, test, pensieri… E nessuno vuole dirci cosa dobbiamo fare, come ci dobbiamo comportare. Però sono tutti pronti a correggerci dopo che abbiamo sbagliato, facendoci sentire stupidi, inutili. Perché tutto diventa automaticamente una nostra responsabilità, quando siamo adolescenti. Che poi cosa vuol dire responsabilità, questa parolona piena di consonanti che ci sentiamo sempre ripetere. Ecco cosa dice Google:

“Congruenza con un impegno assunto o con un comportamento, in quanto importa e sottintende l’accettazione di ogni conseguenza, spec. dal punto di vista della sanzione morale e giuridica: assumersi, addossarsi, prendersi la r. di un’azione; una grande, una grave r.; mi assumo per intero la r.; non voglio alcuna r.”

E quindi noi adolescenti dobbiamo accettare le conseguenze della scelta del nostro futuro, delle azioni altrui, dei nostri voti, dell’umore degli adulti, di come ci vestiamo, delle nostre amicizie, dei nostri sentimenti e di tante altre cose che sono una nostra responsabilità, ma che nessuno ci insegna. Dai 13 ai 19 anni cominciamo anche a essere più coscienti di ciò che ci accade intorno, del mondo in cui viviamo e soprattutto di come vogliamo modificarlo. Forse è per questo che spesso gli adulti ci definiscono ribelli: cominciamo ad avere un pensiero tutto nostro e quindi non rispettiamo regole che riteniamo ingiuste, facciamo sentire la nostra voce e ci abbattiamo sulle cose come una tempesta su una barca: inaspettatamente, violentemente, per stravolgerne la rotta. Forse è giusto definire noi adolescenti ribelli. Anche questa è una nostra responsabilità.

 

(Foto del web)



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