POZZUOLI – Due numeri per dividere la città in due bande: il 17 per Monterusciello, il 22 per il Rione Toiano. E una doppia alleanza: Monterusciello con Bacoli da una parte (dove il numero distintivo è il 14), Toiano e Varcaturo dall’altra. Logiche di affiliazione, fomentate da un insano senso di appartenenza al proprio quartiere, che caratterizzano le bande composte di giovanissimi di età compresa tra i 12 e i 17 anni che hanno spaccato (in senso metaforico) Pozzuoli in due. Un fenomeno messo in mostra su Instagram e Tik Tok dove il numero identificativo è impresso alla fine di ogni nickname: dopo il nome e cognome c’è il trattino basso accompagnato dal 17 o dal 22. Poi ci sono i tatuaggi, le collane e simboli che raffigurano sempre il 17 e il 22. Una sfida che parte proprio dai social, attraverso profili ermetici, linguaggi criptici, foto di gruppo in cui si ritraggono in stile commando e slogan che rimandano a vendette.
IL SIGNIFICATO – Ma qual è il significato di questi due numeri tanto in voga tra i giovani? Il 22 nella smorfia napoletana significa “o pazzo” ed è riconducibile alla figura di uno dei killer dei clan Longobardi-Beneduce che fece di Toiano la propria roccaforte: è Antonio Luongo detto proprio “Tonino o pazz”, oggi detenuto in regime di carcere duro. Il 17 invece riprende un altro personaggio della criminalità organizzata: è Emanuele Sibillo, giovanissimo boss a capo della “paranza dei bambini” ucciso a Napoli all’età di 20 anni. Dopo la sua morte la sigla del suo nome “ES17” è diventato un brand negli ambienti criminali. ‘O Pazzo ed ES17 sarebbero dunque le icone che ispirano le baby gang di Toiano e Monterusciello, ragazzini pronti a sfidarsi a colpi di mazze da baseball e spranghe per imporre la propria supremazia. Un odio crescente che si fomenta in settimana attraverso pagine anonime e che esplodono nei week end nelle piazze e nei punti caldi della movida flegrea.
IL FENOMENO – La banda che sabato sera si è mossa da Monterusciello alla volta di Pozzuoli era composta da una ventina di giovani alcuni dei quali sono figli e nipoti di affiliati ai clan Longobardi e Beneduce. Insieme a loro ci sarebbero stati anche giovani provenienti da Bacoli, città con la quale la banda di Monterusciello avrebbe stretto una sorta di “gemellaggio” in contrapposizione all’alleanza tra bande del Rione Toiano e di Varcaturo. Intrecci in stile Gomorra che hanno ispirato proprio la spedizione punitiva partita dai lotti popolari di Monterusciello. A Pozzuoli la «rivalità» tra i quartieri di Monterusciello e Toiano affonda le radici a partire dagli anni ‘90 quando i due agglomerati popolari diventarono le roccaforti dei boss Gennaro Longobardi e Gaetano Beneduce: uno aveva la supremazia a Monterusciello, l’altro al Rione Toiano. Dinamiche che oggi si ripropongono, pericolosamente, tra i più giovani.