La terra trema, anche se stavolta con un’intensità inferiore a quelle dei giorni scorsi. I movimenti sismici, in questa occasione, non riguardano solo i soliti Campi Flegrei, ma anche il Vesuvio. Il vulcano a sud-est di Napoli ha fatto registrare tre scosse; due dopo le 5 del mattino (5:18 e 5:20) rispettivamente di magnitudo 1.2 e 1.4; la terza dopo alle 13:09, di 1.2. Per i Campi Flegrei, invece, dopo il forte terremoto di magnitudo 2.3 avvertito dalla popolazione nella serata di ieri, 8 marzo, oggi si sono registrate due scosse di assestamento, avvertite solo dai cittadini della zona flegrea: magnitudo 1.0 alle 12:55 e 1.4 alle 14:25. 

Poca cosa rispetto alle scosse che nei giorni scorsi hanno riacceso le luci intorno ai rischi dei Campi Flegrei. Domani alle 16, comunque, è fissato un importante appuntamento. Il Consiglio comunale di Napoli, in seduta monotematica sul bradisismo, accoglierà il capo della protezione civile Fabio Ciciliano, che torna dopo il disastroso incontro con i cittadini a Monteruscello del 18 febbraio scorso, quando incalzato dagli astanti si lasciò andare a una risposta piccata: “Cosa faremo con un terremoto di magnitudo 5? I palazzi crolleranno e noi conteremo i morti”. Parole che hanno acceso una violenta polemica durata giorni.  

Dall’inizio di febbraio a oggi, l’Osservatorio vesuviano ha registrato 317 scosse, di queste 305 per i Campi Flegrei e 12 per il Vesuvio che, è giusto ricordarlo, sono indipendenti l’uno dall’altro. Di queste, oltre 50 hanno superato magnitudo 2, 12 hanno sono andate oltre i 3.0, con il picco massimo raggiunto il 16 e il 17 febbraio con due terremoti da 3.9. La preoccupazione dei cittadini è cresciuta con la notizia dell’aumento dell’anidride carbonica in alcune zona dell’area flegrea e si spera che l’incontro di domani in Comune possa fornire informazioni utili alla popolazione. 



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