POZZUOLI/GIUGLIANO – Riceviamo e pubblichiamo il racconto della mamma di un giovane vittima di un’aggressione da parte di una baby gang avvenuta a Licola. «Buongiorno direttore, Vorrei che le mi aiutasse a far arriverà questo messaggio al sindaco di Pozzuoli, a quello di Giugliano, per quanto riguarda il fenomeno baby gang, sabato 14 dicembre tra il McDonald e lo Champs Elysees sono successi tre episodi: una lite tra ragazzi e due raid punitivi, in uno dei quali è stato coinvolto mio figlio un ragazzino di 14anni picchiato da tre ragazzi, ferito al viso, la bocca tumefatta, orecchio sanguinante. Sono sempre gli stessi che hanno scatenato la paura per mesi tra via Napoli e piazzetta a mare ora si sono spostati tra Licola e Varcaturo non potendo fare più il comodo loro. Ora vi chiedo come è possibile che nessuno ha chiamato i carabinieri, la polizia, nessuno è intervenuto per difendere questi ragazzi, nessuno. C’erano tante persone adulte, nessuno ha visto niente, com’è possibile tutto questo? Perché non fate niente per fermarli? Ci vogliono i controlli, ci vuole maggior sicurezza per questi ragazzi, nessuno ha parlato, nessuno ha il coraggio di dire basta, non se ne può più, bravi ragazzi che scendono per divertirsi e rischiano la vita perché loro devono fare lo show. Devono far vedere chi comanda, se io le facessi vedere le foto di chi ha picchiato mio figlio, si tratta di ragazzi che non hanno nemmeno 12-13anni e già fanno questo, convinti che la passeranno lisca perché minori? È il momento che si dia una risposta concreta si faccia qualcosa perché non se ne può più, oggi anche io sono per il fine pena mai, questi ragazzi devono avere una punizione esemplare. Una mamma arrabbiata che per l’ennesima volta ha deciso di proteggere altre mamme non denunciando i propri figli, quei figli che non hanno avuto nemmeno il coraggio di chiedere scusa, anzi vanno fieri di quello che hanno fatto. Si vede dalle foto postate sui social, addirittura uno ha postato la foto proprio come era vestito quella sera e proprio nel luogo dove ha picchiato mio figlio».