POZZUOLI– Negli ultimi mesi, la RICICLA Srl si è ritrovata, proprio malgrado, al centro di un tam tam mediatico alimentato da false notizie ed illazioni lanciate da personaggi ed associazioni territoriali più o meno noti. È inopportuno agitare lo spettro della nascita di una nuova discarica qui a Pozzuoli. Di fatto queste voci vogliono alimentare paure ed allarmare l’opinione pubblica con il preciso scopo di produrre astio nei confronti di una iniziativa privata nata proprio per evitare la nascita di altre discariche. Le voci continue, tendenziose e confuse che si susseguono intendono demonizzare un progetto che, nato nel 2015, ha seguito il suo normale iter autorizzativo, nel pieno rispetto delle procedure previste e tese ad ottenere i permessi necessari allo svolgimento di un’attività del tutto compatibile con le aree e gli spazi in cui si intende svolgerla. Questa situazione sta provocando una palese diffamazione del nome di RICICLA, una realtà industriale territoriale ormai solida, che negli ultimi anni si è ingrandita e potenziata tanto da raggiungere un ruolo di leadership nel mercato meridionale di settore.

La storia. Per preservare il buon nome e la onorabilità della nostra società, è d’obbligo puntualizzare il corretto svolgimento dell’intera vicenda. L’dea del nuovo investimento nasce dalle opportunità fornite dall’Amministrazione comunale con la pubblicazione delle Delibera di G.C. n. 13 del 13 febbraio 2015, la Delibera di C.C. del 06 marzo 2015 e con la Determina della Dir.ne 4 Servizio LLPP n. 588 del 27 marzo 2015, con le quali si diede l’opportunità agli imprenditori locali che avevano necessità di ampliare, adeguare o delocalizzare i loro siti produttivi, di partecipare all’asta per l’acquisto di alcuni cespiti comunali. È bene evidenziare che già dalla formulazione dell’offerta per la partecipazione all’asta per l’acquisto dell’immobile, e fino all’ottenimento del PdC, la RICICLA ha sempre chiaramente dichiarato e manifestato l’intenzione di delocalizzare in quell’area parte delle attività già svolte nel vicino stabilimento. Nel progetto definitivo trasmesso ai competenti uffici comunali, nella relazione paesaggistica come finanche nell’autorizzazione del MIBACT collegata alla autorizzazione paesaggistica ed in uno con il permesso a costruire è chiaramente riportato che l’area era destinata ad ospitare un capannone destinato alla lavorazione dei rifiuti solidi provenienti dalla raccolta differenziata. Chi, avesse la pazienza e, soprattutto, l’onestà intellettuale di leggere tutti documenti relativi al procedimento di autorizzazione si renderebbe conto di quanto sia incredibile ed incresciosa la situazione in cui si trova ad operare.

Interessi politici. Paradossalmente coloro che, negli ultimi dieci anni, hanno approvato tutti gli atti necessari e propedeutici al concretizzarsi dell’investimento di RICICLA, sono gli stessi che, oggi, gridano allo scandalo e sventolano lo spauracchio della discarica, agitano le piazze ed incutono paura e timori nella coscienza dei cittadini. Dall’altro lato ci sono coloro che hanno esposto perplessità in merito alle attività che saranno realmente svolte all’interno dell’area dubitando delle dichiarazioni rese dalla società ovverossia che il nuovo impianto consentirà di massimizzare il recupero delle componenti di carta e cartoni, trasformandole in frazioni di carta pregiate da destinare a fasce alte di mercato, compiendo passi significativi verso un futuro più sostenibile ed innovativo nella gestione dei rifiuti della sola carta da macero. A costoro si deve rispondere che il progetto dell’impianto è nato nel 2015, quando le esigenze e le aspettative erano altre. In poche parole i codici impropriamente richiamati in Consiglio Comunale, che qualcuno vuole per forza paragonare a quelli gestiti in una discarica, si riferiscono a quelli autorizzati dal Dec. Dir. n. 17 della Regione Campania, rilasciato alla scrivente e notificato al sindaco protempore di Pozzuoli nel marzo del 2018. Questo Decreto è alla base della procedura di autorizzazione dell’impianto ai sensi dell’art. ex 208 del D. Lgs 152/2006. La RICICLA di oggi è profondamente diversa dalla RICICLA del 2015, anno di avvio del progetto di riqualificazione dell’area ex-macello e molti dei codici prima necessari sono stati poi gestiti nell’impianto di Quarto, oggi tra i più specializzati nel sud nella selezione e riciclo della plastica. Con l’intendo di meglio specializzare e diversificare la propria filiera produttiva, la RICICLA Srl ha inteso avviare la progettazione e realizzazione di un impianto dotato di tecnologie di ultimissima generazione che consentono il totale recupero SOLO della carta da macero.

Il progetto. Le opportunità offerte dal PNRR hanno permesso l’evoluzione dell’investimento, consentendo la progettazione di un impianto pilota dotato di tecnologie di ultima generazione, applicate in maniera esclusiva ed unica in Italia, che consentiranno il puntuale riciclo di tutta la carta da macero, come ha riconosciuto anche l’ISPRA, (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero dell’Ambiente) che lo ha definito come il miglior progetto nazionale in termini di innovazione e per il basso impatto ambientale. Con la realizzazione di questo progetto la maggior parte dei codici precedentemente richiesti, e regolarmente autorizzabili, sono diventati incompatibili con le tecnologie e con la mission dell’impianto, portando la Ricicla a eliminare i codici cer superflui dalle procedure autorizzative finali, nel pieno rispetto delle finalità e dei regolamenti applicativi collegati al PNRR. La costruzione dell’impianto è ormai in una fase molto avanzata. A fronte di un investimento di circa 12 milioni di euro, ai quali si somma il costo di acquisto di € 1.900.000 che RICICLA sta pagando al Comune con la modalità di rateizzo, ad oggi sono stati già spesi più di 2 milioni di ero per la realizzazione delle opere murarie e più di 5 milioni per l’acquisto e l’installazione degli impianti meccanici.

I pericoli. Il continuo stillicidio sui social e le continue diffamazioni che arrivano ogni giorno sia da parti politiche sia da parti della società civile, così come l’agitare continuo dello spauracchio della discarica, stanno provocando continui allarmi anche nei nostri partner commerciali, fornitori, clienti ed investitori, danneggiando ulteriormente la nostra attività e la nostra compagine societaria. Gli atteggiamenti di chiara matrice persecutoria che alcuni soggetti politici stanno assumendo oltre a mettere in discussione il legittimo investimento che RICICLA ha messo in campo stanno gravemente mettendo in discussione il futuro degli oltre 120 posti di lavoro attualmente occupati, oltre ai nuovi 40 posti che l’investimento in corso creerà.

 



Sorgente