POZZUOLI – «Non ci bastano le briciole. Fondi per la messa in sicurezza delle abitazioni»; «Requisire le case sfitte e gli alberghi. Soluzioni per gli sfollati»; «Soldi per la messa in sicurezza del territorio e non per la guerra»: questi ed altri gli striscioni esposti durante il fine settimana a Pozzuoli. Continua infatti la lotta delle associazioni attive sul territorio per denunciare la mancanza di soluzioni concrete nonostante la recrudescenza del fenomeno del bradisismo. Sabato è stata organizzata una manifestazione in piazza dal Comitato Emergenza Campi Flegrei. Sotto i riflettori i diritti e gli aiuti di sostegno alle famiglie sgomberate, oltre che la necessità di interventi concreti su tutta l’area flegrea. A prender parte all’iniziativa anche il deputato flegreo Antonio Caso del M5S, a cui i manifestanti hanno chiesto di compulsare il sindaco di Pozzuoli affinché accolga, incontri ed ascolti i rappresentanti dei vari comitati nati in questa fase di bradisismo. In più occasioni Caso ha puntato l’indice contro il Decreto Campi Flegrei, ritenendolo non sufficiente: «Non c’è il Super Sisma bonus, o uno strumento equivalente, per permettere il consolidamento dell’edificato privato e rendere resiliente il territorio. Si possono fare tutte le esercitazioni del mondo, ma alle scosse non ci si abitua. L’unico modo per convivere più serenamente con il fenomeno è rendere sicure le nostra case. Nel Decreto purtroppo non ci sono neanche misure di sostegno per imprenditori e commercianti, non c’è lo stop a tasse e tributi. Bene il contributo per l’autonoma sistemazione fino a dicembre 2025 ma non basta».
L’APPELLO DEL COMITATO EX CONVITTO MONACHELLE – In prima linea anche il Comitato ex Convitto Monachelle che lancia un appello alle varie realtà presenti sul territorio: «Come noto molte famiglie sgomberate sono ancora oggi in attesa di aiuto da parte di Comune, Regione e Governo. Inoltre siamo oggetto tutti del razzismo delle autorità statali che, mentre per le calamità naturali al nord si propongono per immediati interventi (vedasi Cogne), al sud rispondono con la frase di stile: “Siete tutti abusivi non meritate aiuto”. Questo stato di cose non è più accettabile! Ci sentiamo di fare un appello a tutte le realtà che sul territorio si stanno mobilitando a ritrovare un’unità d’intenti per far sentire una sola forte voce che pretenda interventi capillari ed in tempi brevi».