“Sia molto chiaro. Noi non siamo pacchi postali. I cittadini di Bacoli e dei Campi Flegrei non sono scatole da spostare, da un posto all’altro dell’Italia”: sbotta così, sui social il primo cittadino di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione facendo espresso riferimento alla proposta lanciata dal presidente dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno di “ricollocare lungo l’asse da Napoli a Bari” la popolazione dell’area classificata come “zona rossa” dei Campi Flegrei – circa 500mila persone – come uovo di colombo per rilanciare contemporaneamente le aree interne del Sud.
“Abbiamo il diritto di vivere nella nostra terra”
“E’ incredibile. Lo affermo con garbo, senza voler innescare polemiche – precisa Della ragione – Ma lo dico con assoluta fermezza. Voglio affermare un principio da cui non possiamo e non vogliamo prescindere. I flegrei vogliono vivere nella propria terra. Abbiamo il diritto di farlo. Punto. Perché ciò accade da sempre. E perché stiamo lavorando incessantemente per rendere più resilienti le nostre città. Più resistenti”.
“Non usare il bradisismo per risolvere altri problemi”
Il sindaco di bacoli elenca gli interventi in corso per la sicurezza: “Si stanno per investire centinaia di milioni di euro. Per opere pubbliche e per diminuire la vulnerabilità sismica degli edifici privati.
Immaginare, invece, di trasformarci in quadri da appendere su pareti vuote è una proposta inaccettabile. Il bradisismo non può essere un problema funzionale per risolvere altri problemi.
Ed è assolutamente grave che simili dichiarazioni vengano proferite da economisti, nel corso di un’iniziativa dello SVIMEZ sulla “crescita urbana del Sud”. Perché si continua a nuocere la principale industria dell’area flegrea: quella turistica. Settore che qui, nei Campi Flegrei, è in continua espansione. Perché si va in controtendenza rispetto alle politiche industriali che qui, a Bacoli, e nei Campi Flegrei, sono anche esse in ampliamento.
Mi fermo qui. Non molleremo di un millimetro. Noi resistiamo qui. Noi resistiamo nei Campi Flegrei. A casa nostra. Un passo alla volta”.