POZZUOLI – «In merito alle semplificazioni e alle interpretazioni distorte che stanno circolando, ritengo doveroso chiarire la mia posizione e il percorso che mi ha portato a compiere determinate scelte. La vicenda è ben più complessa di come viene raccontata. Si parla di “folgorazioni” o di passaggi in maggioranza, ma la realtà è un’altra. È sotto gli occhi di tutti che l’ultima competizione elettorale ha visto due formazioni contrapporsi per il governo della città, in un contesto in cui il Partito Democratico, di cui faccio parte dal 2020, è stato di fatto escluso dalla contesa. Nonostante ciò, negli anni ho continuato a impegnarmi attivamente nelle sfide politiche ed elettorali, sostenendo il PD a livello nazionale ed europeo e partecipando da protagonista alla battaglia congressuale per la scelta del Segretario Nazionale. Un impegno costante, mosso da passione e senso di appartenenza, in una città in cui personalismi e veti incrociati hanno spesso tolto slancio e centralità alla nostra comunità politica.» E’ quanto fa sapere il consigliere comunale Antonio Villani in merito al suo passaggio dall’opposizione alla maggioranza Manzoni. «Oggi, dopo un periodo di commissariamento, il Partito Democratico locale ha avviato un percorso di rilancio. Questo significa che chi ne fa parte, tanto più se ricopre ruoli politici e istituzionali, ha l’onere di contribuire attivamente. Io continuerò a farlo, per dovere e per convinzione. La mia scelta non è frutto di opportunismi, ma di coerenza politica. Il PD ha il dovere di rafforzare il centrosinistra con una presenza chiara e strutturata, capace di offrire stabilità e prospettiva all’azione amministrativa. Va inoltre riconosciuto che il Sindaco, con lucidità e forse con lungimiranza, ha compreso la necessità di un respiro politico più ampio per superare le incertezze e i continui cambi di rotta che hanno spesso reso instabile questa amministrazione. In questo contesto, un’eventuale richiesta del Partito Democratico di entrare in amministrazione non sarebbe un’operazione individuale, ma un passo per aprire una nuova fase politica, in cui gruppi realmente rappresentativi possano incidere concretamente a tutti i livelli istituzionali. Il principio non è più semplicemente “aggiungere”, ma modificare in modo strutturale e significativo. Un cambio di paradigma che assume un valore politico totalmente nuovo, mettendo in discussione attori e obiettivi futuri. Nascondersi dietro programmi elettorali o giochi di potere non serve alla città. Quando si vince, non si cambia, ma avere l’umiltà di tendere la mano per essere aiutati fa la differenza. Questo è ciò che conta davvero! L’obiettivo è chiaro: garantire un cambio di passo per la città, con una classe dirigente capace di guardare al futuro con una visione solida e definita. Per quanto mi riguarda, il mio impegno resta fermamente ancorato al bene della città. Se in futuro dovessi constatare che questo impegno viene meno, tornerò senza esitazione alla mia carriera, che mi garantisce la libertà di scegliere sempre ciò che è giusto, e non ciò che è solo conveniente».