POZZUOLI – «Il secondo “decreto Campi Flegrei” del 24 giugno non affronta il punto essenziale per garantire la convivenza sul nostro territorio con il fenomeno naturale del bradisismo: non ci sono i soldi per la messa in sicurezza delle abitazioni. Solo 20 milioni di euro per contributi da realizzare sugli edifici sgomberati dopo la scossa del 20 maggio, con tempi e modalità di erogazione ancora da verificare. Per tutti gli altri, il messaggio è “arrangiatevi”, “stipulate una polizza assicurativa”, “svendete e andate via”». È quanto si legge in una nota di Pozzuoli Resiste che continua: «Per i circa mille puteolani sfollati, che tra pochi giorni non potranno più contare sull’alloggio in albergo e lasciare le camere, sono confermati aiuti da 400 e 900 euro per nucleo familiare per l’autonoma sistemazione in attesa di rientrare nelle loro case, prorogabili per tutto il 2025, ma del tutto insufficienti a sostenere i costi di affitto in un mercato immobiliare senza controlli. La gran parte dei fondi raccolti, circa 420 milioni di euro, è destinata a edilizia pubblica (136 ml) e a “sistemi di trasporto o altri servizi” (287 ml). Giusta l’attenzione data alla riqualificazione antisismica delle scuole, purché si realizzi presto e bene. Preoccupante, invece, è la previsione di una nuova pioggia di euro per progetti e opere che verranno decisi da un commissario straordinario e al di sopra dei piani urbanistici».
“NO AL COMMISSARIAMENTO” – «Nei fatti, si prosegue sulla strada del “piano intermodale” del 1984 che in 40 anni ha prodotto tunnel, ponti e sovrastrutture di dubbia utilità. Altro che vie di fuga! Con nuovi interventi diluiti nel tempo fino al 2029, i Campi Flegrei rischiano di essere ancora una volta un cantiere permanente a beneficio di pochi. Nel presentare queste misure, il ministro per la Protezione Civile Musumeci ha confermato scarsa conoscenza dei Campi Flegrei e nessun rispetto verso una comunità con una storia millenaria, parlando di generico “abusivismo” senza avere i numeri e in un’ottica di scontro politico con Regione ed Enti locali che ai cittadini interessa “zero”». I promotori dell’appello Pozzuoli Resiste, nell’esprimere una dura critica alla logica, alla sostanza e agli ordini di priorità del decreto, hanno trasmesso le adesioni e le firme finora raccolte (oltre 1.600 in 10 giorni) a tutti i livelli istituzionali – Governo, Gruppi Parlamentari, Regione, Comuni, Protezione Civile, Direzione Sanitaria, Parco archeologico dei Campi Flegrei – per ribadire queste richieste: aiuti veloci e misure necessarie in favore degli sfollati fino al loro rientro nelle abitazioni sgomberate; piano di messa in sicurezza su tutto il patrimonio immobiliare della zona ristretta; tutela dei diritti alla salute e all’istruzione, delle attività produttive, del tessuto sociale esistente e della prospettiva di turismo culturale. «Diciamo, inoltre, NO al commissariamento, che priverà la comunità locale di decidere sul proprio futuro e assetto urbanistico. E vogliamo che le amministrazioni locali facciano sentire forte la voce dei cittadini nei confronti del Governo, superando approcci morbidi che dietro la formale “correttezza istituzionale” rischiano di tradursi in complicità con chi vuole lasciare i Campi Flegrei alle proprie sorti e alle derive speculative», si legge nella nota.