POZZUOLI – Salvare a tutti i costi i sessantacinque posti di lavoro a rischio. E’ la mission partita da Pozzuoli e che vede impegnata l’amministrazione comunale in una corsa contro il tempo per scongiurare i licenziamenti in programma alla filiale di METRO di via Campana. Nella giornata di ieri il sindaco Gigi Manzoni e l’assessore alle attività produttive Titti Zazzaro hanno incontrato, presso gli uffici della Regione Campania, una delegazione dei lavoratori. Si tratta di scaffalisti, banconisti, addetti alle vendite e amministrativi che, insieme alle 23 figure dell’indotto generato dal gruppo italiano di grande distribuzione, dal 30 aprile 2025 saranno costretti a lasciare il proprio posto di lavoro. La comunicazione della chiusura della filiale puteolana è arrivata il 19 settembre, a cui sono seguiti una serie di incontri tra le parti che non hanno dato risultati. Durante il vertice di ieri si è discusso anche di alcune possibili soluzioni. Sul tavolo ci sono una serie di proposte, allo studio c’è anche una riconversione in stile ex Whirlpool di Napoli per scongiurare i licenziamenti.

L’IMPEGNO «Siamo vicini ai lavoratori e alle lavoratrici di METRO e siamo disposti a mettere in campo ogni sforzo necessario per salvaguardare i loro posti di lavoro – spiega l’assessore Zazzaro – c’è una filiera istituzionale attiva che rema in un’unica direzione e ciò fa ben sperare per un epilogo positivo della vicenda». Il 15 ottobre scorso il caso METRO è finito all’attenzione della Camera dei Deputati attraverso un’interrogazione presentata dai parlamentari del PD Arturo Scotto, Andrea Gnassi, Roberto Speranza e Marco Sarracino su richiesta dell’amministrazione comunale di Pozzuoli «Ringrazio i deputati del Pd e l’assessore regionale Antonio Marchiello per aver accolto le nostre richieste e convocato un tavolo con i sindacati e la proprietà di METRO Italia. – afferma il sindaco Manzoni – La proprietà, che ieri non è intervenuta alla riunione, è stata riconvocata dall’assessore regionale Marchiello per martedì prossimo. Faremo di tutto per tutelare queste famiglie, e siamo uniti per difendere un diritto su cui si fonda la nostra Repubblica».



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