“Abbiamo appreso negli ultimi giorni da lavoratori e lavoratrici della Metro Italia Cash and Carry di Pozzuoli della decisione di Metro Italia di chiudere lo stabilimento flegreo situato in via Campana il prossimo 30 aprile. Una scelta inaspettata, ufficializzata tre giorni fa, che sta minando non solo la serenità dei 65 dipendenti di Metro Italia S.P.A. e delle proprie famiglie, ma anche di circa 23 lavoratori e lavoratrici assunti da differenti ditte esterne per i servizi di caricamento notturno, trasportatori delivery e servizio di pulizie”, queste le dichiarazioni di Sinistra Italiana sulla prossima chiusura di “Metro” a Pozzuoli.
Tra le motivazioni della chiusura vi sarebbe una perdita di 15 milioni registrati negli ultimi otto anni e costi di gestioni non più sostenibili. “Una vicenda paradossale e inaccettabile considerato che Metro Italia non vive alcuna crisi economica, avendo chiuso il 2022/2023 con un fatturato di 1,97 miliardi di euro (+9,4 rispetto all’anno precedente e più 2,7% rispetto al 2021/2022)”.
Duro l’attacco all’azienda: “Non è la prima volta che in Italia una multinazionale decide di chiudere i propri stabilimenti nei territori senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze delle proprie scelte imprenditoriali sulla vita dei lavoratori, delle loro famiglie e sul futuro delle città in cui investono”.
“In particolare nel caso dello stabilimento flegreo, tra le valutazioni dei costi di gestione, nella nota ufficiale viene considerato spropositato e insostenibile il canone di locazione annuale dell’immobile e si esclude l’ipotesi di mettere in campo gli investimenti necessari per ristrutturare il punto vendita stimati per circa 3 milioni di euro”, fanno sapere Peppe De Cristofaro, Presidente del Gruppo Misto al Senato con “Alleanza Verdi-Sinistra” e Stefano Ioffredo, segretario del circolo di Sinistra Italiana di Pozzuoli.
“Un aspetto alquanto singolare considerato che la struttura di via Campana a Pozzuoli precedentemente era di proprietà della Metro Italia, poi venduta ad un grande istituto bancario per svariati milioni di euro incassati interamente dalla sede centrale, la quale poi ha scaricato tutte le spese di gestione sul punto vendita flegreo. Compreso il nuovo canone di locazione annuale fissato dalla banca di circa 2,161.000 di euro, senza alcun intervento sulla struttura e creando un gap che prima non esisteva”.
“Se il canone di locazione è spropositato rispetto agli altri punti vendita Metro delle stesse dimensioni presenti in Italia questo non è certo da imputare al valore delle proposte di locazione del mercato immobiliare del territorio, le quali sono nettamente inferiori di quella proposta dalla nuova proprietà dopo la vendita. Anzi è il frutto di una chiara, consapevole scelta economica e imprenditoriale di Metro Italia. È quindi assolutamente inaccettabile che tale motivazione sia richiamata per giustificare ai propri dipendenti la chiusura del punto vendita nel quale lavorano”.
“Altrettanto inaccettabili e vergognose sono le modalità attraverso le quali tali scelte sono state comunicate ai lavoratori e alle lavoratrici del punto vendita: senza alcun preavviso alle RSU, al personale in genere e senza concordare misure a favore dei lavoratori che in pochi minuti hanno visto la propria sicurezza economica e la propria stabilità lavorativa catapultata verso l’ombra del licenziamento, dopo aver affrontato in questi anni enormi sacrifici con grande dedizione e professionalità”.
E si legge ancora in una nota ufficiale: “I lavoratori e le lavoratrici non possono essere trattati come se fossero delle comuni merci, macchinari o semplicemente dei numeri su un registro. Sono persone, esseri umani dalle quali dipendono le sorti e il benessere di intere famiglie e il futuro dei territori. Soprattutto nella città di Pozzuoli dove il tessuto sociale ed economico è stato già messo a dura prova dalla recente crisi bradisismica e nella quale non è possibile assolutamente permettere che vengano persi ulteriori posti di lavoro”.
Così Sinistra Italiana esprime la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Metro Italia Cash and Carry. “Faremo tutto ciò che è necessario per sostenere le loro istanze, fino a portare la vicenda in Parlamento per chiedere l’intervento del governo. Siamo e saremo sempre in prima linea per difendere il diritto al lavoro, la dignità, il decoro e la sicurezza dei lavoratori contro ogni delocalizzazione o licenziamento”.
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