POZZUOLI – È di natura dolosa l’incendio che ieri notte ha distrutto otto furgoni di proprietà della “Granit”, società cooperativa che opera nel settore degli appalti pubblici. Il raid è avvenuto in via Vecchia Campana, in un’area di pertinenza dell’azienda utilizzata come parcheggio, dove ignoti hanno cosparso con liquido infiammabile otto mezzi ed hanno appiccato il fuoco. Per domare il rogo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

IL RAID – Sul posto sono giunti anche i poliziotti del commissariato di Pozzuoli che hanno effettuato i rilievi del caso. Sulla matrice non ci sarebbero dubbi: le tracce rinvenute nel parcheggio dell’azienda riconducono a un’azione dolosa. Un primo tassello di una vicenda da cui mancano ancora mandante e movente. Qualcuno ha armato la mano incendiaria che ha colpito la Granit, ma per quale motivo? Le modalità sembrano seguire il più classico modus operandi utilizzato dalla malavita per vendette e ritorsioni. Il titolare, originario di Pozzuoli, è stato ascoltato dagli inquirenti.

LE INDAGINI – Nessuna pista viene esclusa dagli agenti diretti dal vicequestore Raffaele Esposito che dalle prime ore dell’alba di ieri stanno scandagliando indizi e passando al setaccio le vite private dell’imprenditore e delle persone più vicine a lui. Si scava nel suo recente passato, alla ricerca di episodi che potrebbero ricondurre verso l’eventuale mandante. Particolare attenzione viene prestata agli ultimi rapporti di lavoro dell’imprenditore e al mondo degli appalti pubblici: tra questi c’è la costruzione della struttura che ospiterà gli uffici del comune di Arzano e che vede la ditta puteolana impegnata nei lavori. Non si esclude nemmeno la pista di una eventuale vendetta di natura personale, anche se al momento sembra essere l’ipotesi più lontana. Un aiuto potrebbe arrivare dalle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza che avrebbero ripreso l’arrivo degli attentatori, il raid e la fuga tra le campagne.



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