
“Dalla rete fognaria della zona Asi di Giugliano arrivano reflui chimici che mischiandosi con l’acqua giungono in mare e sono altamente inquinanti. La zona Asi di Giugliano ha un depuratore ma è fermo da vent’ anni, sono stati spesi miliardi di lire all’epoca e ha funzionato solo sei mesi. Le aziende che dovrebbero immettersi nella rete fognaria devono fare un trattamento delle acque obbligatorio”, a denunciare l’arrivo di reflui chimici nel mare di Pozzuoli, provenienti dalla zona Asi di Giugliano, è Umberto Mercurio presidente di “Licola Mare Pulito”.
“Queste sostanze inquinanti arrivano nel mare di Pozzuoli, l’ho detto e ridetto in mille modi anche al sindaco di Pozzuoli, ma non si vuol sentire. Deve intervenire in maniera pesante se si vuole tutelare il mare di Licola. Pozzuoli subisce un danno ambientale spaventoso ed economico con la non balneabilità perché il collettore di via Madonna del Pantano è collassato e fa uscire reflui e di conseguenza l’Arpac dice che l’acqua è inquinata”.
Per questo, infatti, a seguito di controlli dell’Arpac, è scattato il divieto di balneazione tra Licola e Cuma: “Mentre l’Arpac fa i prelievi – conclude Mercurio – il collettore rotto fa arrivare la fogna a mare. Il paradosso è che l’Arpac dice che la foce di Licola è inquinata ma dovrebbe aggiungere che non c’è balneabilità per un problema legato ai reflui fognari. Tutti lo sanno anche la Regione, è una vergogna della Campania che dorme perché gli va bene così”.
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