QUARTO – «Giustizia è fatta. Piena soddisfazione, vicinanza e solidarietà al consigliere Davide Secone che ha vissuto anni non facili per un procedimento archiviato dalla magistratura perché “non c’è stato alcun reato”. Continueremo a riporre nel consigliere Secone la massima fiducia per il suo lavoro costante, attento e consapevole nei confronti della comunità». Con queste parole il sindaco di Quarto, Antonio Sabino, ha accolto la notizia dell’assoluzione del consigliere di maggioranza Davide Secone accusato, durante il periodo della pandemia,  di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in merito ai tamponi da Covid-19. Ipotesi di reato avanzate dalla Procura ma sconfessate dal Tribunale di Napoli che ha assolto il consigliere-medico in quanto “il fatto non sussiste”.

LA SODDISFAZIONE«Questo procedimento no, non mi appartiene, non mi apparteneva e non mi apparterrà mai! – ha commentato  SeconeHo visto il mio nome e cognome, la mia faccia, la mia persona, sbattuta sulla stampa nazionale e locale, infangata, sfregiata, sono stato violentato nella mia intimità, hanno perquisito la mia casa, il mio studio, hanno messo in dubbio la mia onestà, la mia morale. Ho subito attacchi da avversari politici, ho perso clienti, la mia attività ha subito danni, persone che non conoscendomi giustamente hanno dubitato di me, del mio operato. Non ho mai sbandato, non ho mai indietreggiato, ho incassato e ho subito reagito. Dovrei essere felice, sicuramente lo sarò, ma oggi sono arrabbiato. Si perché dal primo giorno chiesi al magistrato, attraverso i miei legali e amici la dott.ssa Di Stefano e il dott. Malinconico, di essere ascoltato, di potermi difendere da questa accusa infamante. La richiesta fu respinta, niente, un silenzio assordante durato oltre 4 anni per poi dire, senza nemmeno chiedere scusa, “abbiamo sbagliato, lei non ha commesso alcun reato”. Ringrazio i miei affetti, i compagni, gli amici e le persone che in quei giorni pubblicamente mi hanno sommerso di attestati di stima. A tutti quelli che hanno gioito e a quelli che non vedevano l’ora di dire che siamo tutti uguali, ho sempre risposto con la pratica e continuerò a dirvi che ve ne dovete fare una ragione, siamo diversi e di questa diversità ne andiamo orgogliosi e fieri!»



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