Una delle terre più gettonate a livello di visite turistiche nell’ultimo biennio è stata la Campania. La Regione, infatti, ha portato a casa cifre da record per ciò che riguarda gli incassi provenienti dal settore terziario. Con Napoli e le sue incredibili bellezze, tra mare, storia, cibo e cultura, gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano e la splendida scenografia della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana, la Campania ha letteralmente spazzato via la concorrenza in termini di presenze di avventori. Se poi ci si mette il fatto che nel 2023 il capoluogo di regione si è vestito a festa per la vittoria dello Scudetto del Napoli, si capisce ancor di più la ragione di questo enorme afflusso di persone. In queste zone, quindi, non manca praticamente nulla, o quasi. Perché si è tanto sentito parlare negli ultimi anni di un ulteriore polo turistico da realizzare: una sala da gioco fisica.
Casinò in Campania: i motivi dei diversi progetti bocciati
Il problema è che molto spesso i diversi progetti di casinò da costruirsi qui sono stati bocciati sul nascere. Le ragioni sono tra le più variegate. C’è chi dice che siano sorti problemi politici, con fazioni di opposizione che si sono alternate nel tempo nelle diverse giunte comunali e regionali e che hanno fatto sì che l’idea sfociasse in un nulla di fatto. Qualcuno ha messo davanti anche ragioni economiche, derivanti dai costi che un’opera del genere richiederebbe per essere realizzata. Infine, c’è chi ha voluto contrastare qualsiasi progetto per motivi di etica sociale, con la paura che un casinò potesse significare semplicemente portare parte della popolazione verso il mondo dell’azzardo. Problematiche che sono sorte anche in molte altre Regioni del centro e del sud d’Italia e che hanno impedito finora la nascita di una struttura riservata al mondo del gioco in questa zona del Belpaese. Gli unici casinò fisici esistenti sono al nord, come quello di Saint Vincent o Venezia.
Altra problematica generalizzata e applicabile anche alla Campania, sono i tempi e i costi degli iter burocratici per l’apertura di una sala fisica. Questi sono molto più lunghi e complicati rispetto a quelli riservati agli operatori che richiedono una regolare licenza per aprire un proprio sito internet legale sul territorio nazionale. Sono molti i casinò virtuali nati negli ultimi anni per questo motivo. Sono così tanti che può risultare difficile districarsi fra le molte offerte proposte online e per questo motivo esistono siti di comparazione, che svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutare i giocatori a scegliere la piattaforma di gioco più adatta alle loro esigenze. Alcune piattaforme possono risultare più performanti di altre, ad esempio perché offrono un versamento minimo che può consistere in una cifra contenuta come nel caso dei casinò deposito minimo 10 euro (è possibile scoprire l’elenco leggendo la guida appena linkata). Altre, invece, vengono maggiormente gradite per la quantità di giochi presenti in essa. Insomma, anche per questo motivo un casinò fisico è difficile da costruire in questi ultimi anni.
Dove potrebbe sorgere un casinò in Campania?
Ma mettiamo comunque il caso che si voglia portare avanti il progetto di una sala giochi in Campania. Una domanda a questo punto sorge lecita e riguarda il dove potrebbe essere ubicato il casinò campano. Ovviamente, una prima risposta potrebbe essere Napoli, magari nell’hinterland della città partenopea, poco al di fuori, realizzando il sogno del compianto Vittorio De Sica, da sempre promotore di quest’opera da realizzare nella sua terra. Qualcuno ha proposto l’isola di Nisida, mentre altri hanno pensato a zone come il Vomero o Bangoli, con un’ampia opera di riqualificazione del territorio annessa alla costruzione dell’edificio. Ulteriori progetti, invece, hanno riguardato zone più lontane da Napoli, come nel caso dell’Isola di Ischia, che potrebbe essere la sede ideale di un resort che inglobi anche un hotel di lusso e delle terme oltre al casinò. Oppure Paestum, città nota per il suo parco archeologico e per alcuni zona perfetta per la nascita della “Las Vegas” del Sud Italia. Tante parole per il momento, ma pochi fatti.