BACOLI – E’ finito nel peggiore dei modi il rapporto di collaborazione tra l’amministrazione comunale di Bacoli e l’associazione di Protezione Civile “Falco”. Nelle scorse settimane i volontari sono stati sfrattati “senza condizioni” dal capannone situato all’interno degli ex “Cantieri di Baia” che veniva utilizzato come hub per mezzi e attrezzature di soccorso. La vicenda ha avuto inizio il 7 gennaio scorso quando la “Falco” ha ricevuto la notifica di “sfratto” da eseguire entro e non oltre il 31 gennaio. Il bene era stato affidato alla “Falco” il 27 novembre 2023, attraverso il Demanio marittimo, come “area di ricovero per i mezzi e le attrezzature di alto valore della Protezione civile”. La Protezione Civile “Falco”, prima di avere in gestione il capannone in questione, aveva ricevuto in concessione una rimessa all’interno delle “Cinque Lenze”.

LO “SFRATTO” – Con un nota del 7 gennaio scorso a firma del Dirigente del Settore Demanio comunale, veniva intimato alla “Falco” di lasciare l’area in quanto “è stato disposto che la zona di demanio marittimo ha destinazione turistica ricettiva e che sarà oggetto di bando pubblico; e per la suddetta area si stanno predisponendo gli atti per l’indizione di una procedura pubblica…”. Considerati i tempi estremamente brevi concessi all’associazione per lasciare il capannone, il responsabile dell’ODV “Falco, il 13 gennaio inviava una nota al comune chiedendo al sindaco “di valutare la possibilità di consentire l’utilizzo temporaneo dei locali in oggetto da parte di questa Organizzazione, almeno fino alla conclusione delle procedure relative al Bando di evidenza pubblica per l’individuazione del soggetto aggiudicatario, comprendendo l’importanza del progetto per la comunità”. In riscontro a tale nota il sindaco, il giorno dopo, negava la proroga, che poi arriverà, nei giorni successi, dopo altre insistenze, ma solo fino a 10 febbraio 2025.

LA DELUSIONE DELLA “FALCO” – Dal canto suo l’associazione “Falco” ha manifestato tutta la propria delusione. “Tutta la vicenda non può che generare sconcerto per la decisione del Comune di richiedere lo sgombero dei capannoni degli ex Cantieri di Baia entro il 31 gennaio 2025. – hanno fatto sapere i volontari che hanno ripercorso tutta la vicenda –  Questa scelta, adottata senza prevedere un’alternativa immediata e concreta, rischia di compromettere gravemente la capacità operativa dell’associazione, con possibili ripercussioni negative sulla sicurezza e sul benessere della comunità locale. Nel corso degli anni, la FALCO ha dimostrato un impegno costante nel fronteggiare emergenze ambientali e nell’assistenza alla popolazione, specie durante la crisi bradisismica in corso. I volontari, non solo si sono attivati per mettere in sicurezza l’area assegnata, ma hanno anche garantito l’efficienza del presidio a proprie spese, intervenendo con mezzi e attrezzature di alto valore strategico. La scelta di sgomberare l’area in tempi così ristretti, giustificata dalla futura destinazione turistica-ricettiva della zona, sembra contraddire il principio di tutela dell’interesse pubblico. Privare la Protezione Civile di una base operativa strategica in una fase di rischio così elevato rappresenta una decisione miope e insensibile verso le necessità reali della popolazione. Il Comune non può ignorare le responsabilità derivanti dalla gestione della sicurezza e della prevenzione sul territorio. Se il turismo rappresenta una risorsa fondamentale per Bacoli, altrettanto essenziale è garantire la protezione del territorio e dei suoi abitanti, specialmente in un’area come i Campi Flegrei, soggetta a instabilità naturale. L’assenza di un piano alternativo e la mancata concessione di una proroga temporanea, visto che il Bando di scelta dell’assegnatario è ancora in fase di redazione, dimostrano una scarsa considerazione verso l’importanza del lavoro svolto dall’OdV FALCO e della Protezione Civile in generale. Si tratta di una scelta che rischia di lasciare la comunità sprovvista di un presidio essenziale, proprio nel momento in cui ne avrebbe più bisogno. Tra l’altro, come giù detto nel promemoria, i capannoni sono utilizzati per lo stoccaggio dei materiali logistici dati dalla Protezione Civile Regionale per allestire dei ricoveri di emergenza in caso di eventi, cosa già avvenuta nel corso dell’ultima crisi bradisismica presso l’Istituto Comprensivo Plinio il Vecchio – Gramsci di Bacoli. La protezione dei cittadini e del territorio non può essere messa in secondo piano: il Comune deve assumersi la responsabilità di garantire spazi adeguati e stabili per la Protezione Civile e per chi opera ogni giorno a tutela della comunità.

LA DIFESA DEL SINDACO – Accuse che non sono andate giù al sindaco di Bacoli Josi Della Ragione: “Sono sconcertato in quanto è stata attivata una polemica che non esiste su questa questione. – ha fatto sapere Della Ragione – I capannoni devono essere liberati per verifiche e lavori di messa in sicurezza, legati proprio a fondi bradisismo, in quanto sono insicuri ed in piena zona intensiva bradisismica. Quindi, lo “sfratto” è stato intimato per ragioni di sicurezza, in quanto lo stabile aveva manifestato segni di instabilità. Il Comune di Bacoli, per rispondere alle esigenze di sicurezza e prevenzione del territorio, ha approvato a dicembre il regolamento comunale per la costituzione, per la prima volta nella nostra storia, del Gruppo Comunale di Volontari della Protezione Civile a cui potranno partecipare tutti i cittadini ed avrà una propria sede. Per cui non comprendo la polemica su un qualcosa che va a tutelare anche i volontari dell’ODV Falco”. 

 



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