POZZUOLI – Dopo il breve ma intenso sciame sismico di ieri arrivano le parole di Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano che ha fatto il punto sulla situazione in merito al fenomeno che ha colpito Pozzuoli e l’intera area flegrea. La scossa più forte, di magnitudo pari a tre, ha spaventato i residenti che in diverse zone di Pozzuoli sono scese in strade. Scene che non si vedevano dalla crisi della scorsa primavera. «Il sollevamento del suolo sta continuando anche se con velocità ridotta, così come c’è stato nelle ultime settimane anche un numero ridotto di terremoti. I dati dei segnali geochimici sono anche loro in linea, anzi, con qualche emissione inferiore. Se la deformazione continua ci aspettiamo che si verificano anche altre scosse. I quattro eventi tellurici che abbiamo registrato alle ore 17,53 di ieri di magnitudo 1.6, 3 e 1.7 hanno avuto come epicentro tutti la zona a ovest della Solfatara tra 1 e 2 chilometri di profondità» ha spiegato Di Vito.

IL FENOMENO – «La gente ha avvertito molto bene quello di magnitudo 3 che si verificato alle ore 17,53 di oggi. – ha proseguito Di Vito – Le scosse dipendono dalla deformazione crostale e dalla dinamica idrotermale della caldera. La campionatura nella Solfatara l’abbiamo effettuata pochi giorni fa e non abbiamo rilevato variazioni significative». Da agosto 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è di circa 10 millimetri al mese alla stazione del Rione Terra e il sollevamento registrato è di circa 19 centimetri da gennaio 2024. Quello totale invece è di circa 136.5 centimetri a partire dal novembre 2005, inizio dell’attuale fase di crisi bradisismica.



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