Sul bradisismo e su Bagnoli decidano gli scienziati e non i politici. Potrebbe essere sintetizzato così il pensiero di Sergio Costa, vicepresidente della Camera del deputati ed esponente del Movimento 5 Stelle, nonché ex ministro dell’Ambiente. Ospite della redazione di NapoliToday, Costa ha risposto sul rischio sismico dell’area flegrea, sulla bonifica dell’ex area Italsider e su terra dei fuochi. 

Bradisismo

“Il bradisismo è un fenomeno che esiste da sempre e quindi è chiaro che in passato bisognava fare di più. Oggi, è fondamentale migliorare l’informazione e l’assistenza ai cittadini. Ma bisogna anche pensare a sostegni per coloro che stanno perdendo soldi. Penso alle attività commerciali, ma anche alla svalutazione del mercato immobiliare. Non ci si può limitare ai fondi che il ministro Musumeci ha promesso per chi vuole trasferirsi, bisogna percorrere la strada dell’adeguamento anti-sismico. E’ una spesa importante, ma non è a vuoto. Si tratta di un investimento che permetterebbe di salvare l’identità dei Campi Flegrei. Io sono contrario alla criminalizzazione dei cittadini. Sono le istituzioni che devono garantire la sicurezza”. 

Bagnoli

Per l’ex ministro, nonostante il bradisismo non è una contraddizione immaginare nuove costruzioni a Bagnoli, come prevede il piano di riqualificazione: “Si tratta di sostituire, non di aggiungere. Nel senso che chi oggi abita sulla costa sarà trasferito più all’interno in case nuove. Piuttosto, mi concentrerei sui servizi. Bisogna ripagare i cittadini che da generazioni subiscono gli effetti dell’ex Italsider. Bisogna prevedere accesso gratuito a parchi, sport, spiagge”. 

Costa si dice laico sulla questione della rimozione della colmata. “Lo Stato ha rimosso l’obbligo di rimozione. Ciò che sostengo è che gli scienziati devono spiegarci qual è la migliore soluzione in termini ambientali e non economici”. Stesso discorso per la creazione di un nuovo scarico fognario nell’area protetta Nisida-Gaiola: “Sarebbe meglio che non ci fosse, è ovvio. Ma possiamo accettarlo se qualcuno ci mostra che la situazione del mare andrebbe a migliorare. La questione è al vaglio del Ministero”. 

Terra dei fuochi

Di terra dei fuochi si parla sempre meno. Ciò non vuol dire che i problemi siano risolti. “Sicuramente quanto abbiamo fatto negli anni ci ha permesso enormi passi in avanti. Ma resta aperta la questione delle bonifiche che non sono mai partite. Eppure il Ministero ha i fondi per realizzarle, deve spingere gli Enti locali a sviluppare le progettazioni per completare l’opera che abbiamo iniziato”.   



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