BACOLI – Il presidente di Federbalneari Italia Marco Maurelli interviene per chiarire i contenuti e le implicazioni della recente sentenza del Tar Campania (n. 365 del 14 gennaio 2025), al centro del dibattito mediatico regionale e nazionale, dopo il post del primo cittadino bacolese il quale affermava che “grazie a questa sentenza ci saranno più spiagge libere”.
LA RISPOSTA DEI BALNEARI – “I balneari e gli ormeggi di Bacoli rappresentano un tassello fondamentale per il turismo del territorio, e le loro attività sono indispensabili per valorizzare una località dalla forte vocazione turistica. Non possiamo permettere che il tema venga ridotto a una semplice questione politica, quando si tratta invece di lavorare per il bene del territorio”, afferma Maurelli. Il giudizio al Tar, avviato nel 2023 da 22 concessionari, non riguardava nuove spiagge libere né questioni di successione familiare, come erroneamente riportato in alcune ricostruzioni. “La discussione verteva unicamente sulla necessità o meno di ottenere, dopo anni di attesa, un titolo concessorio legittimo e valido – da esibire in caso di controlli della polizia giudiziaria – o se fosse sufficiente la proroga prevista dalla normativa vigente”, precisa Maurelli. “Nessun abuso è stato commesso e nessuna spiaggia libera è stata sottratta alla collettività”. Aggiunge l’avvocato Mariarosaria Mazzacano, legale dei concessionari: “Il Tar ha stabilito che i concessionari possono ritenersi valide fino al 31 dicembre 2024, in quanto la legittimate dalla legge, anche se il Comune non ha ancora avviato le procedure di gara. Quindi non c’era alcuna necessità di un ulteriore titolo concessorio per operare. Per quanto riguarda la perizia richiesta dal Comune, il Tar ha chiarito che non serve per ottenere il titolo fino al 2023, ma può essere fornita in modo collaborativo per aiutare il Comune a redigere il piano delle coste. Questo piano è un passaggio importante per la gestione delle spiagge, ma il Comune è già molto in ritardo nel completarlo. Se non lo farà entro febbraio 2025, potrebbe essere commissariato dalla Regione. Questo ritardo, però, non è certo colpa dei concessionari”.
L’OBIETTIVO DEL SINDACO – Ma qual è il reale obiettivo del primo cittadino dietro questa spinta politica al rinnovo delle concessioni prima della scadenza della proroga? Il sindaco vuole essere il primo in Italia a far partire i nuovi bandi a discapito di lavoratori e concessionari. Ma la strada è ardua perché, oltre ai possibili ricorsi che rallenterebbero l’iter amministrativo dei bandi, ci sarebbe ancora da redigere il piano coste che anch’esso potrebbe essere oggetto di ricorso al Tar. In attesa sempre delle sentenze del Tar sui vari ricorsi al Puc effettuati a seguiti dell’approvazione in consiglio comunale.