POZZUOLI – A distanza di 11 giorni dalla scossa di magnitudo 4.4 che ha colpito l’area dei Campi Flegrei, prosegue l’attività di verifica dei danni agli edifici. L’evento dello scorso 20 maggio è stato il più energetico tra quelli registrati dall’inizio dell’attuale crisi bradisismica iniziata nel 2005. L’epicentro è stato localizzato all’interno della Solfatara ad una profondità di 2.6 km. Nel Comune di Pozzuoli si registrano finora 1168 sopralluoghi effettuati da parte dei tecnici comunali e dei vigili del fuoco su circa 1400 richieste; 138 sono i fabbricati che risultano sgomberati. Sono state emesse 51 ordinanze delle quali 1 è stata revocata e 32 diffide a frequentare i luoghi, mentre gli altri provvedimenti sono in corso di perfezionamento. Sono 213 le istanze di assistenza alloggiativa presentate rispetto alle quali intanto: 43 nuclei familiari sono ospitati in alberghi, 46 nuclei hanno rifiutato l’assistenza e 22 nuclei hanno chiesto il contributo di autonoma sistemazione.  La Regione Campania, in ragione dell’evoluzione degli eventi in atto e delle conseguenti necessità, ha chiesto la mobilitazione del Servizio nazionale di protezione civile (SNPC), con il coinvolgimento delle colonne mobili delle altre Regioni e Province autonome e del volontariato organizzato di protezione civile, nonché delle strutture operative nazionali, per assicurare la piena assistenza e il soccorso alle popolazioni interessate. Lo stato di mobilitazione è stato dichiarato oggi con decreto adottato dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci. Nel comune di Bacoli di 92 richieste di valutazione danni a edifici, 87 verifiche sono già state effettuate con un immobile sgomberato e 5 verranno realizzate in tempi brevi. Tutte le scuole situate nel comune sono state dichiarate agibili.

LIVELLO DI ALLERTA GIALLO – Resta alta l’attenzione sullo stato del vulcano da parte dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) le cui reti di monitoraggio non hanno registrato nelle ultime ore eventi sismici rilevanti. La velocità delle deformazioni del suolo, dopo le oscillazioni dei giorni precedenti, è tornata sui livelli dell’ultimo periodo. Gli altri parametri monitorati non presentano allo stato attuale variazioni significative. Nella giornata di mercoledì si è riunita la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi che ha rilevato una dinamica dello stato del vulcano sostanzialmente invariata rispetto alla riunione dello scorso 22 maggio. Pertanto il livello di allerta resta “giallo”. Durante la riunione, a cui hanno partecipato anche esperti internazionali, è stata, inoltre, approfondita la precisione delle previsioni a breve termine delle eruzioni, analizzando una casistica di recenti crisi vulcaniche confrontando in particolare: modalità e tempistiche, l’utilizzo dei livelli di allerta a fini previsionali e operativi nei diversi Paesi, le relazioni esistenti tra analisi scientifica e previsionali. Sebbene la casistica illustrata confermi che soltanto una parte delle crisi vulcaniche analizzate è culminata in attività eruttiva, nella maggioranza dei casi il processo di riattivazione vulcanica si manifesta inizialmente su tempi piuttosto lunghi (mesi, anni) attraverso fenomeni sismici, fenomeni di deformazione del suolo e variazione dei parametri geochimici. Tale fase è seguita da una seconda di rapida accelerazione pre-eruttiva, nella quale i segnali geochimici, sismici e deformativi subiscono un ulteriore incremento. Questa fase pre-eruttiva si sviluppa su tempi brevi, generalmente nell’ordine di ore o giorni. Alla luce di queste criticità la Commissione ha sottolineato l’importanza di considerare un pronto aggiornamento dei livelli di allerta dei Piani di Emergenza dei Campi Flegrei, al fine di rendere coerenti le indicazioni operative con lo stato attuale delle conoscenze scientifiche. Il Dipartimento della Protezione Civile, ben consapevole che la pianificazione è un processo dinamico che richiede un continuo aggiornamento, darà avvio alle attività necessarie all’adeguamento in tal senso della codifica dei livelli di allerta in uso per i Campi Flegrei e delle discendenti azioni operative.



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