Toirna a tremare la terra ai Campi Flegrei. Nel corso della notte, infatti, l’osservatorio vesuviano ha registrato uno sciame sismico costituito da circa 10 scosse. “Campi Flegrei – Sciame sismico. Nel corso della notte l’INGV-OV ha registrato e comunicato il verificarsi di uno sciame sismico iniziato alle ore 22:45 del 24/01/2025 e dichiarato chiuso alle ore 03.10 del 25/01/2025. Lo sciame è stato costituito in via preliminare da 10 terremoti con magnitudo Md≥ 0.0 e con magnitudo massima Md= 2.2±0.3, localizzati nell’area Campi Flegrei”, si legge.

Una nota in merito è stata diffusa sui social anche dal comune di Pozzuoli: “L’Osservatorio Vesuviano ha comunicato a questa amministrazione la conclusione dello sciame sismico iniziato alle ore locali 22:45 del 24/01/2025 (UTC 21:45 del 24/01/2025) e costituito in via preliminare da 10 terremoti con magnitudo Md ≥ 0.0 (9 localizzati) e con magnitudo massima Md= 2.2 ± 0.3 localizzati nell’area dei CAMPI FLEGREI”.

“Non possiamo escludere terremoti più forti”

Da alcuni giorni il bradisismo è tornato a farsi sentire. I Campi Flegrei hanno ripreso a tremare. Terremoti di bassa magnitudo ma avvertiti nitidamente dalla popolazione. Non sono mancati momenti di panico, con persone che hanno lasciato le rispettive abitazioni per riversarsi in casa. L’Osservatorio vesuviano sta monitorando questi nuovi sciami sismici, dopo un periodo di tregua:

“In realtà – ha spiegato recentemente il direttore Mauro Di Vito – anche se i terremoti si concentrano in alcune fasce temporali, l’attività del vulcano sta proseguendo con gli stessi ritmi e le stesse modalità nei mesi scorsi. Un ritmo che definirei medio basso. La deformazione del sottosuolo procede da agosto nell’ordine di un centimetro al mese. Anche l’attività idrotermale è sostenuta. Se dovesse proseguire in questo modo non è da escludere che ci possano essere fenomeni sismici con magnitudo più alta”. 

I terremoti potrebbero, quindi, tornare a far registrare magnitudo superiori ai quattro gradi, come nella scorsa primavera. Anche se, rispetto al 2023 c’è una differenza: “Non è escluso, certo – prosegue Di Vito – ma è anche vero che oggi abbiamo un’attività molto più lenta rispetto a maggio. Io sono contrario alla tranquillizzazione degli abitanti. Non perché ci sia un pericolo imminente, ma perché dobbiamo tutti essere consapevoli che c’è un vulcano attivo e quindi le attività di monitoraggio devono proseguire”.  



Fonte