“In tema di Protezione civile ci sono delle procedure che scattano quando un terremoto supera la magnitudo 4, poiché si presuppone che si possa determinare un quadro di danneggiamento. E’ chiaro che un terremoto di magnitudo 5 ai Campi Flegrei con profondità ipocentrale bassa, per le accelerazioni di picco che determina, e oggi fortunatamente l’Osservatorio Vesuviano ci fornisce anche la mappa di scuotimento delle accelerazioni al suolo, potrebbe determinare un danneggiamento che non significa perdite di vite umane, perché dipende anche da come è stato realizzato l’edificato”. Ad affermarlo è Italo Giulivo, direttore generale della Protezione civile della Regione Campania, parlando della situazione dei Campi Flegrei ai microfoni di TeleVomero, nel corso della trasmissione “Lente di ingrandimento”.

“Sappiamo che le norme tecniche dicono che quando un’abitazione viene costruita, la verifica può essere fatta rispetto allo stato ultimo o di danneggiamento. Sicuramente ci sarebbero dei danni, in qualche edificio fatiscente, già di per sé vulnerabile, ci potrebbe anche essere uno scenario di collasso, ma un quadro reale di un terremoto di magnitudo 5 nella zona dei Campi Flegrei, non essendosi mai verificato in passato, non possiamo quantificarlo. Sappiamo che il terremoto dello scorso 20 maggio ha prodotto quel tipo di danneggiamento, per il quale oggi si sta intervenendo, e sappiamo anche il terremoto di picco della crisi bradisismica del 1982/84 ha portato anch’esso a un danneggiamento diffuso, ma non a situazioni estreme di collasso con perdite di vite umane. C’è qualcuno che sostiene che per il bradisismo non è mai morta una persona”, ha concluso Giulivo. 



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